lunedì 11 ottobre 2010

E' un discorso importante, meglio prendere appunti

A Cecilia, che apprezza il mio modo di scrivere. Soave e pesante.

Amore mio. Da dove comincio?
...
Devo spiegarti una cosa. E' importante.
...

Papà solleva Livia dal seggiolone, cercando di non segarle le gambe stavolta.
Si siede su divano, Livia si scioglie nelle sue braccia. Appoggia il testone pelato, muove le mani acchiappando farfalle, sbrodola saliva.

Pucci, allora. Adesso che ci siamo messi comodi.
(ruttino)
Dicevamo. Adesso che siamo comodi, devo spiegarti una cosa.
...
Facciamo finta che siamo io e te, e basta. Tu cresciuta, adulta. Io vecchio.
Tu mi racconti che hai trovato l'uomo della tua vita, che con lui hai deciso di partire, per costruirvi una casa, trovare un lavoro, saccheggiare supermercati il sabato. Che l'hai incontrato a cena, a casa di amici. Che non sai, ma "papà, è lui". Lui ha una voce così bella papà, oh. Sa suonare il piano, papà. E ha studiato filosofia, papà. Si chiama... sì, diciamo che si chiama Fausto. Oh papà.
Livia ci sei, mi segui?
...
Ecco. A quel punto i tuoi occhioni mi staranno a sentire come mai prima. Cercherai la mia bocca, per capire se sorriderò o meno. Inizierai a morderti il labbro inferiore, e con ansia mi farai la domanda da un milione di dollari.
"Papà, cosa mi dici?"
Livia... cosa vorresti sentirti dire? Dimmelo adesso, che stai nel palmo della mia mano, che dormi a pancia in giù sul mio petto, che russi perché hai la sinusite, che piangi per le coliche. Dimmelo ora, cosa vorresti sentirti dire. Perché io non so se avrò la risposta per te. Non credo saprò contenere il tuo entusiasmo quel giorno. Non troverò le parole per spiegarmi. E spiegarti. Che Fausto non è il Lui che pensi tu. Che al mattino soffrirà di alitosi. Che non saprà mai dove ha posato le chiavi, al momento di uscire. Che se si prenderà un raffreddore, sarà come se avesse cotratto la peste bubbonica. Che sarà una persona come tutte le altre: un po' banale, un po' stupido , un po' intelligente, un po' appassionato, un po' scontroso.
(zzz)
Però vedi Livia, saranno esattamente queste cose che ti faranno capire se Fausto sarà Lui. Non la sua voce, non il piano che suona, non il lavoro che fa. Se saprai trovare Fausto nelle bruttezze di tutti i giorni, se a lui ti aggrapperai nel pieno della crisi, e se lo sentirai appoggiarsi a te con altrettanta forza, forse Fausto sarà Lui. Se litigherà per le stupidate, ma saprà chiederti scusa anche se sarà nel giusto, amore, Fausto sarà Lui.
Se non avrà orgoglio da vendere, ma saprà spiegarti il suo punto di vista, forse Fausto sarà Lui.
(zzz)

Papà mette Livia a letto.
Si passa la mano sul viso, palmo sulla bocca serrata, dita aperte, sguardo pensieroso.
Non sa se saprà ripetere questo discorso tra una ventina d'anni.

plin plin

Ore 22 e qlcosa, cerco la buonanotte televisiva.
Trovo ndp, niente di personale, di Antonello Piroso.
E trovo, con lui, Nicola Porro, giornalista de Il Giornale, intercettato ed inguaiato per cazzi e mazzi scritti e detti al telefonino con il portavoce della Marcegaglia. Violenza verbale, pressioni, dossieraggio illecito, metodo Boffo, Fini and Co. Terminologia del complotto. Tutti contro tutti.
Ma anche, mi sembra, cazzeggio in tempo di crisi.

Non riassumo per voi le fila della vicenda, che trovate su tutti i portali, tutti i quotidiani, tutti i blog, tutti i tweeeet.
Riporto solo il mio pensierino del giorno.
Ce stanno a piscia' in testa.