venerdì 23 novembre 2012

And People Say Our Babies Are Walking This Town / Part 2


Amore,
la città brucia e i ribelli sono alle porte. Vivo rinchiusa nella nostra stanza da giorni, ho del cibo con me e acqua a sufficienza. Siamo ancora in tanti qui, sento la famiglia del piano di sopra, i bambini  sono rumorosi e questo stato d'assedio non è la condizione ideale per i loro entusiasmi.

Fortunatamente il riscaldamento funziona ancora, e l'autunno è mite. Ho sempre i piedi freddi, come le mani; ma questo, tu lo sai bene, è un difetto di natura che morirà con me.

Non ho molto tempo per pensare, stranamente. Cerco di mantenere una parvenza di normalità: lavo i piatti dopo che sgranocchio qualcosa, cambio le lenzuola, spazzo a terra dopo cena. Eppure... eppure la vita mi sta sfuggendo dalle mani, non ne sento più il battito.
Non sono triste, non ho rimpianti, non vorrei aver fatto diversamente. Come dici? Sono saggia? Sono scema? Sono saggia e scema? :)

Mi manchi, e so che non avremo una seconda occasione noi due. E' un'illusione che mi consola l'attimo prima di piangere bagnando la coperta di piume, mi serve per chiudere gli occhi e dormire senza incubi.

Il telegiornale ha parlato di te qualche giorno fa, "un eroe tra gli eroi". Non so, ti ho sempre visto come il mio compagno e di valoroso non avevi granché. Però a loro piace avere qualcuno da glorificare, li lascio fare. Come dicevi sempre? "Se sapessero quanto valiamo, non ci lascerebbero stare. La nostra forza è l'anonimato". 

Non ci ritroveremo sui Campi Elisi, lo sai che non credo a queste cose. 
Se divento una mucca sacra, in caso, guardami bene negli occhi quando passeggi per Nuova Dehli. 
Sarò la tua vacca bellissima.

Ti amo sempre,
tua 
Eloise

SOUNDTRACK: TRUE LOVE WAY by KINGS OF LEON

lunedì 19 novembre 2012

POST #07

Ciao Lettori.
Se avete dimenticato Eleanor, rileggete ***QUI***  l'ultimo capitolo della saga.
E poi andate avanti. Forward, come dice quello.

Enjoy!


Io e la mia amichetta siamo lì lì per andarcene che s'è fatta una certa e la mia cervicale ulula al cielo in una notte buia e tempestosa, e questo mi prende e mi dice 'Ciao bella, balliamo'. Quindi niente, siccome questo ha due occhi che dio ve li raccomando e un sedere che porco santo, mollo per un secondo l'amichetta e mi faccio trascinare in mezzo alla pista.

E' il diavolo, sto ballando con il diavolo. Un satanasso dal profumo ormonalmente stimolante, qualcosa che risveglia la donna addormentata e dolorante e sonnolenta e che, NON SO COME SIA POTUTO ACCADERE GIURO, mi fa ficcare la mia lingua nella sua boccuccia da cacciatore della steppa. Limoniamo come al ballo di primavera, solo senza il fiore ciondolante dal polso, e senza limo che ci aspetta fuori.
Ci stacchiamo dopo boh, mi struscio come una gatta in calore per un nano secondo ancora, mi allontano, si allontana. Ciao. Ciao anche a te.

Mi appoggio al bancone e prendo fiato, chiamo l'amichetta che se l'è data da mezz'ora circa.
Ehi eccoti.
Eccomi.
Balliamo?
Ovviamente balliamo di nuovo.

La bolgia, stiamo immergendoci nella bolgia umana. Ma questo manzo non se ne preoccupa minimamente: ci creiamo uno spazietto vitale tra il cesso e il primo gradino che porta all'uscita. Ho freddissimo, e anche i miei capezzoli. Riprendiamo da dove avevamo lasciato: limoniamo. Stavolta, sarà la temperatura siberiana, mi aggrappo come un koala e poi boh, ricordo solo che siamo finiti fuori dal locale perché lui doveva fumare.
Sono sempre tremante, quindi non se lo fa chiedere due volte, e mi zompa addosso per scaldarmi il corpicino sottozero. Presumo avesse 4 mani, o forse si muoveva molto più velocemente di me.

Ci siamo fermati quando ho iniziato ad assumere un colorito violaceo, vinaccia per farmi capire. "Cazzo sei gelida". "Eh."
Dentro il solito girone di indemoniati: ci buttiamo mano nella mano nel posto più inculato del locale, e niente, limoniamo. Qui comincio a sentire nuovamente le dita delle mani, e tutto diventa più facile.

Alla fine vado a letto da sola, stremata e senza più saliva.
Ho un numero di cellulare in più in agenda con un nome che non mi dice molto.
Torno a dormire, mi coccolo da sola sotto il piumone d'oca, sento i morsi della fame e penso a cosa prepararmi per pranzo. Sono felice, sono tornata.






venerdì 16 novembre 2012

La felicità non si desidera, si costruisce

Ciao Lettori Cresciuti.
Condivido con voi una sensazione molto femminile. Suppongo femminile, poiché  non essendo un uomo non vi so dire con certezza assoluta.

Enjoy the Calma e Mani Calde.


Vorrei che tu, in un tempo adeguato e senza fretta, riuscissi a farti esplodere, per lasciare che il mondo possa assaporare il tuo profumo di burro dolce spalmato sul pane alle otto di ogni mattina.
Vorrei che tu mi chiamassi per nome un giorno, per ascoltare il suono della tua voce adulta che mi cerca come fa ora tra le casse del supermercato.
Mi piacerebbe capire, se me lo permetterai, quanta importanza ha per te il colore del sole riflesso sulla neve, specchiato nelle onde calme dell'oceano su a nord, in quello spicchio di paradiso che ti ho fatto conoscere una primavera di tanti anni fa, e che si chiama Bretagna.
Sono quasi certa, Vivienne, che mi faresti sorridere come tuo padre quando, credendosi molto divertente, mi imita mentre lava i piatti, controllandoti i risultati delle equazioni.

Mi sei venuta bene e mi chiedo quanto merito sia mio, quanto quello dell'uomo che mi ha trovata vagabonda e un pelino agitata una sera per caso, quanto quello di tua nonna, che ti ha salvata durante le mie crisi di pianto e vomito. Ti ho sempre desiderata molto, mai troppo. Sono stata stranamente e sorprendentemente equilibrata di fronte a te, eri docile e rilassata. 

Ricorderai come tuo padre ti portava a spasso: stretta al suo petto, ma rivolta verso la strada dinnanzi a te. Lo amo Vivienne, darei la mia vita per lui, e spero un giorno anche tu ti troverai di fronte ad un uomo dal quale potresti stare molto lontano eppure estremamente vicino. 

E' stato complicato sistemare tutto per noi: prima  che arrivassi tu, mentre e dopo. 
Ma insieme abbiamo avuto una folgorazione, la notte che decidemmo il tuo nome.
"Se ci esce femmina, stavo pensando a Vivienne"
"..."
"Non ti piace?"
"Ci sto pensando"
"..."
"Ok, Vivienne"
"Sicuro?"
"Non chiedermelo due volte"
"Grazie"
"Tanto sarà maschio"

Tuo padre all'inizio ci ha messo un po' ad abituarsi. Il tempo di notare, un minuto dopo che ti aveva  fra le braccia, che avevi i suoi occhi.

Auguri piccola,
mamma e papà

mercoledì 7 novembre 2012

Solo per adulti

Funziona? Pronto, pronto, pronto. A, a, a.
(voce fuoricampo) Funziona Mr Presidente.
Bravo, uno che sa fare il suo mestiere cazzo.



"Siete cuccioli di cervo pronti a combattere, non posso più lisciarvi il pelo.

Avete visto cosa è successo dal 2008 ad oggi, e non vi leggerò la favola della buonanotte.
Non siete più piccoli ed indifesi, vi ho costruito un sogno come solo JFK aveva saputo fare. Adesso vi tolgo la spina, perché voglio vedervi bruciare di autocombustione, non ho più carbone né petrolio per le vostre anime fragili e depresse e infelici e quant'altro.
Nutro sentimenti sinceri per ciascuno di voi; affetto, gratitudine, compassione - nel senso di cum+patire. Sono ricco, sono privilegiato, io ce l'ho fatta. Magari voi no; alcuni non ce la faranno in futuro, altri non avranno un futuro per provare a farcela. Prendetene atto, fate i conti con le vostre coscienze, smettetela di piangere. Non sono cambiato, vi ho sempre spronato a essere migliori dopotutto.

Spero siate avvezzi alle pratiche del marketing, ai tweet, alle foto delle mie bambine che saltano la corda nell'orto che Michelle cura personalmente ogni santa mattina. Spero sappiate distinguere quello che devo continuare a fare perché ci sono cose che vanno fatte, e quello che non riuscirò a concludere. Spero sappiate rendermi un presidente orgoglioso, oltre che generoso. Il mio non sarà assistenzialismo, non traghetteremo tutti dall'altra parte del guado, ma non sarò certo io a scegliere chi tra di voi vivrà il sogno americano.

Vedete, vorrei che la smetteste di sognare, di chiedere consigli, di temporeggiare, di titubare, di affidarvi a me in tutto e per tutto. Non è questo che avevo in mente quando ho scelto cosa fare di me stesso: un esempio, un comunicatore, un simbolo, un uomo che prende decisioni. Non una badante.

Non caricate oltre il mio mulo, piuttosto preparate il vostro.

Ho ancora quattro anni, non sprecateli facendomi domande inutili. Vi aiuterò a studiare, a leggere i grandi della letteratura, a imparare a suonare uno strumento, a correre più veloci. Questo so come farlo: l'allenamento, la costanza, la tempra posso farveli annusare, mentre cerco di migliorare le basi per un cambiamento di cui, ahimè, forse non vedrò neppure i frutti.

Ma voi dovrete prenderci gusto, ricercando l'entusiasmo nel fondo del vostro stomaco. Se non vi appassionerete alla vita come ho fatto io, non ci sarà redenzione capace di farvi svegliare soddisfatti in nessuna mattina a venire.

Dovrete crescere, e solo allora potrete capire il senso delle mie parole.
Non so voi, amici, ma vorrei riposarmi adesso.
Michelle, vieni che balliamo dai"