giovedì 26 luglio 2012

WE

Ciao Lettori.
Usiamo la pausa per scrivere. 
La realizzazione personale comporta grandi sacrifici, un po' come essere l'Uomo Ragno. 


Enjoy come se foste, che ne so, qui al mio fianco.



"Il rumore delle ossa spezzate, quella sì che è brutta roba. Sai... tic tic tic, o toc toc toc, se parliamo di femore e cose grandi".

Questo è Mike, l'uomo che amo, e che non riesce a capire il mio dolore. Per lui tutto è tangibile, riducibile allo scibile, ovviamente controllabile. Per lui, se ho caldo, mi devo fare una doccia e stop, tagliarla corta. Gli ho spiegato, con parole mie, cosa intendo quando dico 'pena'. 'Mike, vedi le mie mani? Tremano sempre, avvertono il baratro, sono formiche impazzite', gli ho sussurrato seduta alla toilette di casa, mentre si lavava i denti attorno mezzanotte. Ho visto il suo sguardo riflesso nello specchio illuminato da una cazzo di lampadina gialla che devo cambiare al più presto, e ho sentito i chilometri srotolarsi tra di noi. Ha provato a stare in silenzio, ma ero implorante. 'Tesoro... non so più cosa dirti". Una lancia lunga un metro, intagliata nella quercia  più vecchia che possiate immaginare, dalla punta affilata e rovente. Ho smesso di respirare, senza smettere un attimo di tremare. Il sangue è corso al posto di comando, e lì ha iniziato a pulsare. Ho chiuso gli occhi appena , ma le mie ciglia si sono salate. 
Lui non sapeva cosa fare, io, come sempre quando sto di merda, sì. L'ho stretto a me, prendendolo per la pancia, poi per i fianchi, e infine per le scapole. Ha pianto bagnandomi l'incavo tra la clavicola e il collo, creando un piccolo e impercettibile lago tra i nostri corpi.

domenica 22 luglio 2012

Il filo dei discorsi


Sospiro, e penso che tra qualche giorno dovrò spiegare a mia figlia maggiore, Dakota, il significato della parola morte. Dopo aver salutato per sempre un pesce rosso (“Jolly ciao, spero che nuoterai felice nelle tubature”), un criceto scomparso nel nulla (“Mamma, mi sa che si è suidicidato” “Suicidato, amore, si dice suicidato…” “Eh sì, poverino, suidicidato proprio”), e un nano immaginario durante un pranzo di Natale, generando la prima crisi isterica di una bambina di soli 5 anni, è arrivato il momento della morte umana.
Dakota è sveglia, e se le dirò che la nonna è andata in cielo mi guarderà e aspetterà una palla migliore; se non più credibile.
Mia figlia si sta allacciando le scarpe: ha imparato finalmente a farsi le asole, e adesso ha sviluppato un astio che a tratti non è errato definire ‘leggermente  folle’ verso i sandali in vernice con i buchini, le Nike con gli strappi, le pantofole, le ciabatte.
Quindici minuti d’orologio dopo averla lasciata seduta per terra con le nuove scarpe, la mia bambina è pronta e ringalluzzita dal nuovo nodo ai suoi piedi. Trovo il coraggio in questo momento, la metto seduta in macchina, le parlo osservandola dallo specchietto.
Dakie, sai dov’è la nonna ?
Mh mh mami. A casa sua
– dice muovendo il caschetto a ritmo di ‘Everytime I close my eyes, lieeees, lieeees’.
No, non più. La nonn...
Mamma stasera possiamo non andare in piscina che non c’ho molta voglia per favore?

Ci pensiamo dopo tesoro… Ti ricordi di quando la nonna è stata male?
Ma perché devo andare in piscina anche oggi che mi sono lavata ieri sera?
Perché non ci vai per lavarti in piscina, ma per imparare a nuotare. Però, ascoltami adesso, la nonna da qualche giorno è …
Mamma ma io ieri ti avevo detto che non ci volevo andare oggi in piscina e tu mi avevi detto che andava bene.
Questo non è vero. Ma stiamo parlando delle nonna adesso, ascoltami un attimo.
Ma quanti giorni ci devo  andare ancora  in piscina per imparare a nuotare?
Dakota, ascoltami.
Mamma papà mi ha detto che se non voglio un giorno posso anche non andarci e che mi devo divertire e io oggi non mi diverto.
Come fai a dire che non ti divertirai, se non ci sei ancora andata?
Ma io lo so mamma perché non mi diverto perché non ho molta voglia e preferisco stare a casa.
Proviamo ad andare, poi decidiamo.
Ma nooo.o.o.o.o. Io lo so già adesso che non ho molta voglia mamma. Non mi hai ascoltato?
– sempre tenendo il tempo di  ‘Lieeees, lieeees’.
Il problema è: come faccio a dirle che sua nonna è morta,  se ogni volta sembro essere io la pazza che perde il filo del discorso?

post-it #02

Ciao lettori.
Avanza la  LOVE STORY  dell'estate.
Piccoli passi, grandi orizzonti, qualche bad word volante.
Enjoy.



Post-it #02
Sono stanco Eleanor. Non mi lasci spazio per vivere. Mi stai addosso, mi soffochi, mi togli il fiato, mi opprimi, mi sfianchi con la logorrea, mi fai dormire male, mi racconti cose che non mi interessano, mi tagli la carne nel piatto, mi cambi i calzini senza che te lo chieda, mi spegni la tv mentre la sto guardando durante lo stacco pubblicitario tra il terzo e il quarto tempo dei Lakers.Forse ho sbagliato a lasciartelo fare, la prima volta. Ma anche tu, diocristo, avresti potuto fermarti. Adesso non ti sopporto: né te, né il tuo odore di borotalco, né i tuoi capelli raccolti felici e svolazzanti in un’infantile coda di cavallo, né i tuoi occhi pallidi e arrossati dopo troppe ore al pc. Mi stai sul cazzo, passami la franchezza. Ma tu proprio non vuoi capire, non lasciandomi altro modo.  Te lo scrivo perché penso sia meglio così, per entrambi. Ciao, abbi cura di te e passa a prendere la tua roba dalla portinaia dalle 8 alle 12.

Risposta via sms
tieniti tutto sfigato

lunedì 16 luglio 2012

post-it #01

Ciao lettori,
nuova formula per la Eleanor's Love Story
Procediamo per post-it. Vediamo cosa riesco a tirare fuori.
Vi piace?

Enjoy e fatemi sapere asap.


Non so come faresti senza di me, che sono ingombrante come il Xmas tree del Rockfeller Center, ma non farebbe Natale senza.


Stavo controllando le bollette ridendo, perché come sai mi va insieme la vista quando fisso tutte quelle cifre piccole. E allora non mi resta che estraniarmi, pensare a una cosa scema, e sorridere per riprendere respiro. 'Sono soldi spesi in parole, luce, calore, lavatrici, docce bollenti e qualche ora di pc'. Quando me lo spieghi tu, divento seria e annuisco. 'Capisco, capisco'. Ripeto il tono di voce di mia nonna dal medico, che aveva sempre ragione, in quanto tale. Ma sai la cosa buffa? Non mi sento a disagio con te. Con le tue spiegazioni lucide. Le tue conseguenze e le tue cause. Il tuo andare logico e ponderato. Il tuo senso moderato della giustizia. Sarà che mi sono appena paragonata a un albero di Natale, e quindi cosa vuoi... Ognuno ha le proprie doti. Io sono sempreverde e consapevole di avere qualche ago, tu invecchi tenendomi per mano che altrimenti a furia di bollette divento cieca e ciao.

Love, Eleanor