mercoledì 31 ottobre 2012

ORO E SCOPE

Ciao lettori.
Oroscopo Post.
 Enjoy!

Arieti
Siete i primi della lista, facile dire che saranno le vostre corna un po' curve a sfondare il passo per i restanti 11 fratelli dell'elenco. Siete foco, e brucerete lo mondo intero. Marte vi domina, ma la clava dovreste appoggiarla lentamente qui, da bravi. Se arrivate alla fine dell'anno sulle vostre zampe, vi prometto che avraete un nuovo giochino per le vostre battaglie contro i mulini a vento.

Tori
Questi zoccoletti che portate tanto orgogliosamente in giro per il prato, non sono poi granché. Dateci una lucidata, suvvia. Il pelo è liscio, l'anello al naso d'oro zecchino, le corna alte. Non scenderete al centro dell'arena nel 2013 per farvi matare, ve lo prometto. Il matador lo guarderete da lontano pensando: " Il rosso non ti dona".

Gemelli (tanti)
Siete due, e questo è già un problema. Non parlatevi sopra, aspettate il vostro turno, datevi la mano attraversando la strada. Se perdete a vostra innata metà, puf!, non siete più voi. Ma basta che vi giriate, il fratellino (sorellina) è dietro di voi, solo un po' in affanno. Piantatela di correre incontro la futuro, datevi tregua.

Cancri
Le zampette da crostaceo hanno ripreso quella sfumatura rosea e anche purpurea dai: cosa volete di più!? In voi c'è sempre il sapore del mare, e alcuni sassolini ve li portate sempre sotto la corazza. Vi consiglio di farvi un bagno defaticante e grattarvi lì dove vi prude: sarà mica il sassolino dimenticato a darvi fastidio, mh!?

Leoni
Roar! Vi piacete, vi piace piacere, vi piace che vi si dica che ci piacete. Beeene, andiamo oltre? Se vi raserete la criniera sarete sempre i re della foresta, e le leonesse faranno sempre la coda sotto il vostro albero. Perché non è la potenza che ci piace di voi, piccoli gattoni giallo ocra, ma il senso di sicurezza delle vostre fauci serrate in silenziosa osservazione (e controllo) del mondo.

Vergini
Vorrei sapere perché sbuffate, ma avete visto gli altri 11 segni!? La precisione (pfff) che vi portate appresso dovrebbe farvi notare come il bello di un evento inaspettato, il vento che arruffa la cotonatura, il trucco che si sbava dopo un bacio con la lingua siano quelle poche cose che vi salveranno l'anima pura e casta fino alla fine dell'anno. Forza, lasciatevi andare. Mollate il bottino!

Bilance
Quanti pesi, quante misure. Ammirate il bello, lasciatevi incantare, non misurate tutto. Poi l'anno è quasi over, e ci saranno tanti piccoli bilancini nuovi per tutti voi. State in equilibrio, non barate sul peso, lasciate parlare chi sa sempre quello che dice. Voi siete il segno del 2013, Maya permettendo.

Scorpioni
Wella peppa, chi volete pungere ancora! Abbiamo già curato tutti i graffi che avete lasciato sulle schiene di poveri ignoranti, forse dovete pensare a un nuovo hobby per l'inverno in arrivo. Suggerisco la briscola, che vi rilasserà. Tanto a gennaio ci sarà una nuova vittima per voi. Succulenta e gnammy gnammy oh!

Sagittari
Questo enigma che siete anche per un'abile interprete delle stelle, quale sono, mi lascia sempre perplessa di fronte al vostro quadro astrale. Non so cosa dirvi, non vi conosco mai abbastanza, siete forse troppo intelligenti. Direi che meglio di così non vi potrebbe andare, no? Complimenti a go go.

Capricorni
Ancora!? Ancora!? Forza, cos è quel muso imbronciato adesso? La mamma vi ha sgridati, I know. Ma voi siete silenziosi, non parlate, fate di testa vostra e poi... poi vi lamentate perché non vi capiscono. Usate l'alfabeto, una lingua (per parlare, furbetti) a caso, gesticolate. Ma non pretendete che impariamo a leggervi nel pensiero. Anche se sì, siete sempre ed incomprensibilmente in cima alla nostra lista dei preferiti.

Acquari 
Quanta acqua, vero!? Oh, scusate, sappiamo che le battutacce non vi piacciono. Questa poi era stupida davvero. Siete umidi, siete fragili, siete pensierosi? Non è vero, bugiardi! So cosa avete in mente, so che avete un piano perfetto, so che state aspettando solo il momento di distrazione altrui. Le imprese coraggiose mi piacciono, sono al vostro fianco e prometto niente più facili parallelismi con H2O.

Pesci (tanti)
Arrivate in fondo la gruppo, ma date ordine a questa ciurma di pazzi. Fate branco, nuotate agili, pensate a come cambiare il mondo nel frattempo. Se qualcuno rimane indietro, ci siete sempre voi ad aspettarlo. La sensibilità non si impara, è un dono di natura. Muovete le pinne in sincrono, la fatica è quasi finita, vedo luce in fondo al tunnel.

lunedì 29 ottobre 2012

AMICHE PFIGATE


Ciao Lettori.

Non mi siete stati attenti. Rileggendo gli ultimi post, escludendone solo qualcuno, ho infatti notato quanto l’argomento A Come Amore Cuore Dolore sia preponderante. Dear Writer! It’s time to ch ch ch change.
Oggi è il giorno dell’allegra brigata delle Amiche Sfigate.

Enjoy la gioya!


No guarda, non me ne faccio una ragione…
Gli anni che passano? Eh...
Ma che cazz’…!? Parlo di questo.
Fammi leggere … “Lorenzo Giovanotti in concerto. Il Tour 2013 bla bla bla”. Oddio no. Non avevi risolto questo problemino con le pop star italiane dalla esse sbirulina?
Mi ero illusa. Poi ieri puf! tutti a postare status in cui comprano su ticketone biglietti per San Siro per Luglio 2013 fottendosene delle profezie Maya, tutti che mettono ‘Il più grande spettacolo dopo il big bang, il più grande spettacolo dopo il big bang, il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi, io mammate e teeee’ e io scopro l’amarezza della solitudine di colei che ‘Cecchetto te possino’.
Puoi per favore dare una prospettiva realistica a tutto questo? Avrei bisogno di un consiglio importante, sono venuta apposta, do you remember?
Ok, dimmi tutto sono tutta tua tutta orecchi niente ciccia e niente brufoli.
No vabbe’ ti sparerei, torno a casa…
Volevi il jingle cantato, vero!?
Tu mi volevi il jingle d’apertura ‘Ladies, Gentlemen and Choosies, here is the great and inimitable PROBLEMONE DELLA SERHATA”. Spara.

Spara ho detto! Dai volevo farti sorridere un pochino
J
Sei penosa. A confronto il mio problema …
Bellina cicciolina, vuoi che torniamo a Jova?
Mh, okay. Allora, la mia capa mi fa stalking.
Mobbing semmai. Diciamo parole a caso e vediamo se azzecchiamo l’anglicismo!?
Ahahah. Ho detto stalking!? Ahahahahah + ahahahahah + ahahahah. Oh cielo che ridere, aiuto soffoco.
Due minuti fa eri triste e disperata. Torna nella parte, mi destabilizzi così.
Scusa scusa… mi sistemo … ecco
L Diiicevo, questa figlia di buttana mi ha preso di mira. Dice che non va bene questo, che devo rifare quello, che mi puzza l’alito.
Sul punto terzo ecco io come dire… ma ti lavi i denti regolarmente?
Ma io t’ammazzo…
Dai Donna Che Usa Il Filo Interdentale Come Tanga, veniamo al dunque. Lei ti fa pressioni?
Mi snerva, in un modo sottile, subdolo. Ho pianto sai l’altro giorno in pausa.
Ma io questo lo faccio sempre. E se non eri accovacciata al cesso degli handicappati del primo piano non ha lo stesso valore.
Tu piangi al lavoro?
Pfff. Piango, vomito, mi metto lo smalto per inalare roba tossica e perdere temporaneamente i sensi e una volta ho masticato 4 Big Babol per fare un pallone mega e avere la scusa per andare in bagno a sciacquarmi il viso e starci un quarto d’ora buono.
Ahahahahahahahahahahaha….. aspetta, ti prego, tregua. Ahahaha non ce la faccio. Ma come fai… come riesci ad andare in ufficio tutti i giorni se ti riduci così?
Metto a palla Lorenzo Cherubini in auto nel tragitto da casa al lavoro. Entro che sono altamente rincoglionita dalle rime baciate. Per due ore sono anestetizzata fino a che il ricordo che dolore provato nel sentirmi canticchiare ‘Pferenata rap mettiti con me non pfono un figlio di puttana’ mi fa sanguinare i polsi da soli e poi arriva la pausa e niente penso che altre 4 ore posso farcela. E’ pfopravvivenza pforella, solo quepftione di pfopravvivenza.

venerdì 19 ottobre 2012

POST #06 (Crying/ C C C Crynig)

Ciao lettori.
Enjoy la continuazione di ELEANOR
Colonna sonora consigliata  Cry To Me, Solomon Burke

Ho ricominciato a fumare. L'ho lasciata, e mi sono trovato in casa due pacchetti intatti in quello che fu il suo cassetto in camera da letto. Cosa potevo fare scusate, cosa? Poi l'ho chiamata, ma c'era la segreteria. Così le ho lasciato un messaggio, fumando. 'Ciao Eleonor, sono io. Mi stavo chiedendo se non ti andasse di vederci, al bar di Joe, stasera. Ho trovato delle cose che dovrei ridarti, e niente... fammi sapere se riesci, ok? Ciao'. E' riuscita. Ci riusciva sempre. Si è presentata spaccando il minuto, con un paio di jeans che ricordavo bene da tante erano le volte che glieli avevo sfilati. Secondo me non le stavano benissimo, le fasciavano il culo un po' troppo, e boh mi sembrava sempre volgare il suo culo così fasciato. Invece era stupendo al mattino, sotto i pantaloncini del pigiama leggeri e leggermente stropicciati. Era morbido al tatto, e dolcissimo al palato. La morsicavo spesso.

Invece quella sera è arrivata in jeans e magliettina, cappotto pesante blu scuro, sciarpa stretta attorno al collo, capelli profumati di shampoo, trucco abbozzato. Era curata a modo suo, faceva sempre a modo suo, e s'incazzava se glielo facevo notare. 'Non ripetermi più quanto sono strana, me l'hanno detto per una vita intera'.

Ciao, tutto bene?
Ciao Eleanor, ci sediamo... ti va?
Mh mh, aspetta solo un secondo che rispondo a un messaggio ed entro.
Ok, prendo il tavolo.
Ok, arrivo.

E' rimasta fuori a digitare su un cellulare che non le avevo mai visto. Poi è entrata togliendosi la sciarpa, buttando la borsa sulla sedia, inciampando nella sciarpa srotolata ai suoi piedi.
Oh cazzo... 'Sta merda di roba cazzo...
Ti aiuto?
No no stai tranqui, ce la faccio. Eccomi, ready. Dimmi tutto tesoro. Anzi, dammi tutto eheheh.
Ah sì, ho trovato un pacchetto di sigarette e una scatola con delle cose tue private... almeno presumo siano private.
Una scatola? No, non avevo nessuna scatola.
Possibile? Mia non è.
Fammela vedere...
Non ce l'ho con me.
Eh!? Ma se volevi ridarmela scusa.
E' grande, è pesante. Dovremmo salire, così te la carichi.
Ma sono in metro... Dubito di riuscire a portare una cosa che tu non sei neppure riuscito a trascinare giù dalle scale per due piani...
Ah porca, non ci avevo pensato!
Beeene, viaggio a vuoto quindi.
Volevo vederti.
...mi stai vedendo bene adesso? Noti qualcosa di diverso, qualche nuovo difetto insopportabile, qualche nuova colpa per cui fustigarmi, qualche motivo per decidere che ti soffoco e ti rubo lo spazio vitale, qualche capello fuori posto, qualche chilo di troppo, qualche chilo in meno. Dico, sei sicuro di vedermi bene tutta e per intero o mi alzo e saltello su una gamba sola? Così controlliamo anche l'equilibrio, eh!?
Ecco, sei partita. Avrei voluto parlare un po', ma è evidente che non ce la fai.
No, non ce la faccio mai. Mi spiace aver deluso le tue aspettative a riguardo.
Non facciamo come al solito.
Non c'è più un solito qui. Siamo over. E adesso salta fuori una mega scatola di quintali di cazzate che ups! mi devi ridare. E ups! la scatola è di sopra. E ups! vorresti parlarmi. E ups! ti scazzi se parlo a macchinetta. E ups! ne ho pieni i coglioni dei nostri dialoghi del cazzo. E ups! adesso ti alzi e mi lasci qui come una stronza perché (lo dirai) 'Non sopporto certe scenate'. Se vuoi che mi fermi dimmi tu.
Continua.
Mancava solo la parte in cui mi alzavo pure io e piangevo verso il mio nuovo appartamento.
Piangevi?
...
Hai pianto?
...
Non ti ho mai immaginata piangere, sai.
Meglio, non sono molto carina solitamente quando piango. 
E poi, dopo che piangi?
Mi asciugo, mi lavo la faccia, mangio qualcosa, esco, torno al lavoro. Dipende del momento della giornata.
Ah beh certo, questo è ovvio.
...
Vorrei vederti di nuovo.
Prima mi devi far finire di piangere. Ti chiamo io semmai.
No ti va...
Mi va tanto.
Però...
Però devo finire di piangere. 

domenica 14 ottobre 2012

POST IT #05 (He's gonna leaving me)

Ciao Lettori,
E'il turno di Eleanor.
 ***QUI***  trovate il filo della storia d'amore che sto scrivendo per voi,con un po' di fatica perché la vita ogni tanto mi distrae dal compito che mi sono scelta da me. 'Become what you are/ Don't bother friends/ Make Love till the end of time'.

Enjoy.


Non posso più aspettarlo, e non credo lui voglia essere aspettato oltre, a dirtela tutta, Joan. E' distante quando avrei bisogno di averlo vicino, ed è vicino ma assente quando avrei voglia di spiarlo da lontano. Per cogliere l'insieme , me l'ha svelato una professoressa di latino, è necessario mettere spazio. E sai cosa vedo, quando lo guardo da un kilometro? La sua vita Joan, la sua vita così bella, Joan, solare e piena, in esplosione costante e potente. Joan, lui sta bene. Sono io la sua zavorra, il cruccio che lo tiene sveglio mentre dormo al suo fianco. Joan, sta per accadere di nuovo, mi sta lasciando andare.

Joan è l'amica di Eleanor, la sta ascoltando dall'altro lato del telefono. E' silenziosa, evita commenti superflui, neppure annuisce. Sa che Eleonor ha ragione, che sta succedendo quello che già hanno visto succedere solo pochi mesi prima. Ciao Baby Ciao.

Joan... Joan non voglio legarlo, io non... io non... io non so cosa fare. Ecco l'ho detto. Lo amo talmente da non sapere cosa fare.

Mangiare un po' di torta al limone, tra una confessione e l'altra, serve. Eleanor addenta una fetta morbida, il sapore della crema si attacca alla lingua, la dolcezza si fa spazio.

Mi viene da ridere, Joan. Non sono molto normale. Di solito si piange un po', si cercano i coltelli in cucina, si gratta la ferita per sentire ancora il dolore. Io ho fame di Lemon Cake, e rido.
Joan... credi sia normale? Sono pazza eh!?

Joan ride, Eleanor ride. Sei giorni dopo Eleanor viene mollata, per la X volta.
L'autunno è iniziato, fa freddo la sera senza collant, il maglione preferito di Eleanor è uscito dal cassetto, le cose accadono, le cose passano.

sabato 6 ottobre 2012

VS PRINCESS

Ciao Lettori.
Oggi ho comprato uno degli album che hanno cambiato la mia vita, per regalarlo a una ragazza preadolescente che mi sta molto a cuore. Save the teenager, save the world.

Enjoy, e preparate il machete piccolini.


Amici,

è per me un piacere, ma soprattutto un onore, avervi alla mia tavola. Il cibo ci tiene caldi, il vino allegri. I vostri volti, così familiari, raccontano quasi la totalità della mia vita.
Alcuni di voi sono stati testimoni dei miei più grandi fallimenti, come ragazza, donna, compagna e madre. Altri hanno condiviso la mia serenità: attimi brevi, scambi di sguardi, carezze leggere. Pochi mi hanno vista piegata in due sul cesso di una casa non mia, e solo uno, tra tutti voi, ha scoperto dove si nascondeva il mio giardino segreto senza avere paura d'entrarci.

Ho compiuto gesta grandiose, il mondo lo ha riconosciuto, e mia ha indorata di monete, applausi, ghirlande e molte caramelle Rossana. Eppure, amici, c'è ancora un'ingiustizia che pulsa forte nel mio petto. Sono le principesse cafone, che profumano di un profumo volgare, che parlano con un tono di voce volgare, che hanno un guardaroba vario sì, ma volgare, e che fanno ginnastica in modo così estremamente volgare. Vale a dire con le tute di ciniglia, che ormai neppure Madonna Luisa Ciccone mette più.

Sono maleducate, e lo saranno sempre fino a che qualcuno non glielo farà notare. Quindi amici, miei carissimi amici, nonostante la vostra compagnia valga per me più di un cervo alato dai poteri terapeutici, nonostante il sorriso dei miei figli sia la cosa più difficile da lasciare, e nonostante il mio valido compagno non sappia caricare una minchia di lavastoviglie all by himself, ho deciso di partire e combattere.

Sentirete parlare di me, i messi viaggiatori faranno il loro dovere, le notizie scorreranno fino qui, nella Terra Dell'Amore Condiviso. Non sarò sola, non temete: ho raccolto i miei più fidati cavalieri, uomini e donne valorosi, e con loro sarò sempre protetta.

Non siate tristi ora, continuate a brindare.
Tornerò anche se perdente, e troverò nuove motivazioni per andare avanti.

Adesso, che entri il tacchino!

giovedì 4 ottobre 2012

ONE OCCASIONE

Buongiorno lettori.
Dovrei cercarmi un editore.
Enjoy intanto.


Claire stava aspettando il suo caffè, seduta ad un tavolino del bar. Era puntualissima, pulitissima, profumatissima. Quando ripenso a come stavo solo pochi mesi fa, tutta questo -issimo mi dà la nausea. Poi arrivò Paolo e le chiese di sposarlo, seduto allo stesso tavolino del bar, poco meno puntuale di lei. Non credi siamo fatti per... ? Claire macinava stati di confusione e rabbia sotto il fondotinta steso con una spugnetta assorbente dall'effetto opacizzante. Paolo, tu non sai quello che stai dicendo. Noi è già tanto che ci siamo incontrati santo dio, come puoi immaginare di abbracciarmi per tutta la vita!? Paolo si strinse il nodo della cravatta, immaginando di abbracciare Claire per tutta la sua vita: una morsa elastica, in cui inserire calcetto con amici, compleanni e ricorrenze, primi passi di primi figli, code in autostrada verso località balneari, amore forte e vero e infine vecchio. Non mi ami come ti amo io, lo so.. Lo vedo. Ma Claire, guardaci, non vuoi darci un'opportunità? Claire lasciò cadere il cucchiaino del caffè che nel frattempo era arrivato al tavolino. Avrebbe desiderato un'opportunità, certo che sì, senza dubbio, era pronta per un'opportunità , voleva cogliere una cazzo di opportunità. Ma poi guardò Paolo, e sputò il pensiero più sincero che avesse. Paolo, mi credi meglio di quanto io sia, hai falsato la nostra storia con le tue aspettative, hai voluto guarirmi senza  darmi la possibilità di perdermi. Hai riverniciato, hai sistemato, hai persino lavato i vetri di una casa che non ho mai avuto intenzione di costruire con te. Io sono malata, io soffro, io piombo in stati d'ansia banalissimi eppure ogni volta sconvolgenti per me. Ma, sopra ogni cosa, Paolo, io non solo non ti amo, ma non lo farò mai e non vorrò mai farlo, e non potrei mai volerlo, e non vorrò mai poterlo fare. Riesco a sostenere questa conversazione esattamente con la stessa intensità con cui lo stai facendo tu, ma per un motivo diametralmente opposto. Paolo la interruppe qui, sul più bello. Si slaccio la cravatta, poggiò la schiena alla sedia, le sorrise.Quanto stai male, da uno a dieci? Claire rispose Non sono cazzi tuoi sai, Paolo. Lui mise le mani in tasca, e distese le gambe sotto il tavolino. Claire, sei sempre stata onesta, alle volte brutale, spesso decisamente maleducata. Usi parolacce per prendere il tempo per pensare, spargi rumore per disorientare gli altri, ti vergogni come una ladra della tua depressione incurabile, stai male, e non sei così intelligente come credi. Ma quando mi sorridi senza ragione, in quel preciso istante soltanto, mi spacchi il cuore e ci entri dentro con tutta la tua merda. Claire rimase scioccata: Paolo non aveva mai usato la parola merda in tutta la sua vita, neppure osava scriverla la parola merda, digitava tanti asterischi e via. Hai detto merda...Te ne sei accorto? Tu hai appena pronunciato merda, e lo hai fatto parlando di me. Vuoi ancora sapere quanto sto male? Paolo fece sì. Appena entrata, seduta e in attesa, stavo male da 7, dopo che mi hai chiesto in moglie stavo male da 9. Quante occasioni vorresti darci.. ? 

Una, Claire, ma ci basterà.