domenica 3 marzo 2013

POST-IT #13

Ciao lettori,
se avete sofferto in questo mese di lontananza forzata, sappiate non siete stati gli unici: ANCHE IO MI SONO MANCATA MOLTISSIMO.
Eleanor sta per diventare un dirigibile, ricordate? >>> ***The Last Eleanor***

Enjoy marzo, e poi aprile.


Esco a pranzo con mio padre, per discutere pacatamente del mio futuro. E' sempre molto preoccupato per me, per la mia felicità presumo, per il mio bambino: sebbene siano mesi che non ci parliamo, o vediamo, so esattamente dove andremo a finire, tra il l'insalata e il dolce.
>>> SEI INCINTA ELEANOR, AFFRONTALO. <<<
Mio padre, vi faccio una brevissima premessa, ama "affrontare le situazioni", si gasa, sprigiona calore davanti alle "situazioni da affrontare". Non arretra, per lo meno non l'ha mai fatto con me, non trasmette emozioni, mantiene lo sguardo fisso e incazzato fino a che non apro bocca. Quindi sì, mi fa ancora paura.

Si inizia a vedere in effetti...
A che mese sei?
Quinto.
Si vede da tre mesi almeno allora.
Papà per favore, non...
Tra quattro mesi, otto se sganci prima, avrai un figlio. Cosa.hai.intenzione.di.fare?

Qui passa una decina di minuti in cui la cameriera ci chiede se desideriamo la carta dei dolci, mio padre dice no grazie, io dico sì grazie, la cameriera sorride e porta la carta, papà non la apre neppure, io ho un conato di vomito e mi dirigo alla toilette, papà mi attende alla porta del cesso chiedendomi come va, io guardo il buco dello scarico e piango un po' pensando alla tristezza di quella situazione da affrontare, al bambino che ho deciso di tenere, alla desolazione delle nausee improvvise. Torniamo entrambi al nostro tavolo, e riprendiamo.

Vomiti spesso?
Ahahahaha. Sì, ma non dipende dalla gravidanza questo, ahahaha.
Non hai preso molto peso, oltre alla pancia... Sei andata dal medico, sei sotto controllo...?
Sì, ho una ginecologa, non pensavo di partire in una stalla se...
Piantala.
Ok, scusa.
Quindi, avrai una o un...
Un.
Ah un... un... un...

Qui si aggiungono dieci minuti di commozione privi di dialogo. La roccia che pensavo indistruttibile, si sgretola di fronte alla concreta possibilità ormai molto reale di avere un nipote maschio entro l'estate. Piange di felicità, trascinandomi a tradimento. Ho un cuore anche io, e sta mi sta esplodendo sotto il petto. E a quel punto accade: "affronto la situazione".

Papà... papà ho pensato a tutto, e l'ho fatto per il mio bene, otre che per il suo. Non siamo allo sbaraglio, non siamo alla deriva. Ci sto lavorando, e non c'è alcun motivo per cui tu ti debba preoccupare. Non è stato difficile. Non ci sono complicazioni al momento, il bambino è sano, e al di là del vomito, come puoi vedere, vado alla grande. Sto ancora lavorando, avrò i mesi di aspettativa, e sono tranquilla. Continuerò a vivere nella mia casa, non da sola però. Il padre del bambino è già da me: stavamo insieme quando è successo... E' una storia lunga, se la vuoi sentire te la racconto, ma sì, la versione accorciata è che noi due stiamo insieme. 
Sono realista, pragmatica come non pensavo sarei mai stata, e molto serena. 
Affronto tutto, non tralascio nulla, non mi stanco troppo, gestisco l'ansia, ho smesso di fumare e bevo più latte.
Una cosa per volta. 
Ho preso in mano la mia vita, papà. 

La cameriera è fortemente imbarazzata. Vorrebbe chiederci se gradiamo un caffè, ma non sa se sia il caso, perché quello che non sapete, ma che forse avete intuito, è che io e mio padre siamo molto simili, e abbiamo questa attitudine: affrontiamo le nostre vite con pari forza e sensibilità, ragione e sentimento, decisione e calma.