venerdì 25 marzo 2016

Respiri ancora?

Ciao lettori

Se vi sembro più vecchia, o agée - come mi piace dire, è perché lo sono. 
Non ho tenuto il conto esatto dei giorni trascorsi, ma l'ultima storia è datata 2015: forse era estate, indossavo una canottiera, chissà cosa pensavo.

Ad ogni modo, BANG!, mi è tornata la voglia di scrivere. Anzi no, meglio: so cosa scrivere. 

Enjoy.


"Lei quando è morta?"
Pochi giorni fa, se mi aveste chiesto di parlarvi di me, ad esempio nel corso di un colloquio di lavoro, o in una chat di incontri, di certo non vi avrei mai confidato di essere morta. Sono simpatica - molto se mi beccate in serata, sono socievole, per lo più evito le situazioni sgradevoli, e non fingo curiosità a tavola, fra i commensali, quando per dieci minuti si sta parlando di come cuocere due uova per non perderne le proprietà nutritive. Quindi tutto, fuorché trapassata.
Pensavo di sapere chi fossi: i tre aggettivi con cui definirmi, il mio colore preferito, il mio scrittore del cuore, il film che potrei rivedere una volta al mese senza addormentarmi, il paese in cui avrei allevato mio figlio, la forma ed il sapore della mia felicità.

"Beh, lei vive come se fosse già morta. E mi chiedevo: quando è accaduto esattamente?"
E' stato come non sapere più quale fosse il mio colore preferito, il libro che rileggerei ogni estate, il film che guarderei con mio figlio, il paese in cui cercare casa, la forma ed il sapore di un sentimento che, ne ero convinta, credevo familiare.

"Non lo so... Io... Io non lo so. Avrei voluto cambiare il mondo. Da biologa o pasticciera: poco importava, sapevo di poterlo fare. Ero un'entusiasta senza freni, passionale e appassionata. Alzavo la mano in classe, avevo un punto di vista personale che volevo esprimere".

Il resto non saprei raccontarvelo lucidamente, mi spiace. Riassumendo, potrei dirvi che mi disorienta sapere di aver mollato la presa ad un certo punto, e mi intenerisce molto il ricordo di una bambina saputella, egocentrica ma giustamente prepotente coi bulli della provincia. Chissà, respirerò ancora?