Piena d'acqua, come un vaso trasparente dal collo stretto, ma capiente. Non ho fiori poichè alla primavera, mi ripetono, manca un mese. Ma di acqua ce n'è. Fresca, no gas, un po' calcarea ma dissetante. Mi viene da sorridere, perché ci sono stati giorni in cui assetata cercavo lingua penzolante un rubinetto, una fontanella, un distributore automatico. Mi piego su me stessa adesso.
Mobile, fragile, consapevole, pensante.
Mi hano detto che sono un'estate soft: i colori di fine giugno, i capelli legno pineta, gli occhi verde 28/30°, la pelle rosso scottatura/protezione alta.
Chi mi conosce meglio aggiungerebbe fastidiosa come la luce di mezzogiorno in veranda, golosa come il primo gelato, fredda come il primo bagno, imbarazzante come il primo bikini post inverno, rumorosa come gli studenti alla chiusura delle scuole, piacevole come l'ombra.
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