Uauh.
Sbadiglio forte, per svegliare Danilo che dorme ancora.
Allungo muscoli dormienti, sempre per dare fastidio a Danilo. Che si gira dall'altro lato, tira il piumone a sè, mi scopre. Mi dà fastidio, lo sa, ma siamo pari ora.
"Amore, chechezz". Questo è Danilo, alle sette meno dieci del mattino.
Sto in silenzio, e sguscio giù dal letto. Trascinandomi dietro la coperta. Odio perdere, Danilo lo sa.
"'starda che sei..". Danilo si alza, momentaneamente sconfitto.
Da 'moglie di Danilo', alle sette e qlc minuto divento 'mammaaaa'.
"Mammaaa dove sono le calze?"
"Mammaaa dove è il mio zaino?"
"Mammaaa sabato c'è una festa fichissima tipo con tutti quelli del quinto anno tipo che se non ci vado mi taglio le vene"
"Mammaaa scappo ciao"
Chiara, Lorenzo ed Elena sono i tre figli miei e di Danilo.
10, 13, 15 anni.
Non li sopporto. Darei il mio braccio destro per ognuno di loro, s'intende, ma non li sopporto quando mi chiamano urlando per chiedermi cose ovvie (le calze sono nel cassetto, lo zaino è dove l'hai lasciato, alla festa non ci vai).
Da 'mammaaa', alle otto e un quarto, divento 'dottoressa'.
Da 'dottoressa', alle diciannove circa, torno ad essere 'mammaaa'.
Ma la trasformazione che preferisco è l'ultima della giornata.
Da 'mammaaa', ad un'ora X, divento 'donna che legge a letto con marito arrapato che ci prova'.
2 - 2. Danilo, seppur stanco, pareggia.
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