venerdì 4 gennaio 2013

POST #10

Ciao lettori,
la nostra paladina parla con le piante sul davanzale. 
Siccome è passato un po' tempo, vi indico dove trovare il penultimo capitolo >>> HERE

Enjoy her Beautiful Mind (Beautiful Mind non è una citazione casuale, ci tenevo ad esplicitarlo per i più distratti. Ciao!).



Non posso dire di stare bene, visto che ho l'aspettativa che tu, adesso, mi risponda.
Mi trovi ingrassata, mh!? Mio nonno dice che non ho più sedere, eppure hai presente i jeans blu scuro che ho comprato anche se di una taglia più piccola qualche mese fa? Hai presente? Non mi entrano. Erano una taglia in meno già allora, ok, è vero. Ma avevo un piano per smaltire l'adipe sulle anche. Ho fallito.

Beh tesoro sì, ho fallito anche nella tinta dei capelli, nel taglio dei capelli, nello shampoo fortificante per i capelli, nel balsamo antiforfora per i capelli. Mi raso a zero.

Poi ho toppato un paio di volte passando per errore in qualche ZTL, e dimenticando la patente nello scambio delle borse. Ma qui ho già pagato; archiviamo con successo.

Ho bruciato una torta salata, due frittate, quella bistecca da 5 euro, e la manica di un maglione.

Ho perso le perle di mia madre. E per questo la mia anima dissociata (una delle due) sta già bruciando all'inferno.

Ho comprato un biglietto per l'Opera, e non ci sono andata. Me ne sono scordata. Anche se in questo caso potrei anche dire che non ricordo neppure perché volessi andare all'Opera. Mezzo fail.

Ho smarrito un uomo. Uno importante, come tanti altri certo, non l'unico e solo, non un eroe, non un presidente degli Stati Uniti. Ma era mio, e qui l'aggettivo non indica possesso, attenzione eh. Non lo volevo a tutti i costi, non gli piacevo sempre, non avevo pretese. Non l'ho mai guardato canticchiando nella testa 'I will always love you", giuro, credimi. E mi ha fatto molto male, la maggior parte delle volte senza accorgersene. Per indifferenza, e io odio l'indifferenza. Detesto il miele che copre la mancanza di empatia; il ragionamento che, per non complicarsi, galleggia come gli stronzi nelle turche dei bar. Aggiungo che mi ha sempre e per sempre lasciata lui; ho nutrito il forte dubbio, alla bah quarta o quinta fois, che stesse cercando di infrangere un record.
E invece - mi stai ascoltando? - invece lui era l'anello debole della nostra relazione. Niente di più banale che un ragazzo/uomo incapace di amarmi come avrei meritato, oltre che desiderato.

Quindi, ora che continua a chiamarmi, con quella stessa indifferenza di fondo con cui un giorno mi ha conquistata, recito alla perfezione il ruoloassegnatomi nella Commedia degli Orrori. Sono raggiante, affabile, dolce, gentile, paziente. Mi resta solo da capire se questo rappresenti un fallimento o una piccola, ed invisibile, conquista personale.

Buon anno, pianticina.

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