Non individuo le tendenze. Non le vedo neppure passarmi accanto. Vengo beffeggiata dalle amiche per come (a volte) ho il coraggio di vestirmi. E sfoglio le riviste perché, esattamente per la stessa ragione per cui perdo tempo nel reparto bagno al supermercato, tutti quei colori, quelle cose belle, quelle linee e quelle modelle pettinate e lucidate mi rimbambiscono. E più sono in tenuta 'tuta, capello me lo lavo stasera, rimmel ops dimenticato, anzi mi sa finito', più mi esalto.
Questo perché essere carina una sera è piacevole, fare mix and match davanti all'armadio spalancato divertente, soffrire sui tacchi stoico. Ma l'incostanza è una della sette qualità che mi contraddistinguono, la spavalderia, poi, non ne parliamo.
Essere fiche è un lavoraccio. 'Na fatica. E quindi mi ripeto quello che ho letto ieri in pausa pranzo, in un bar. 'Dio esiste e non sei tu. Rilassati'.
Non incontrerò mai Scott Schuman nella mia vita. Continuerò a controllare il suo blog a distanza, con l'assoluta certezza che ognuno si veste come gli piace, lo stile è una fede, e ciascuno scegli il proprio culto.
Se finisci per caso fotografato/a su questo blog http://thesartorialist.blogspot.com/, quindi, non devi strappartela. E' fortuna. Culo. Caso. Anzi no. E' che Scott non mi ha incontrata prima, mentre gironzolavo in tuta e molto molto molto rilassata.
ps. Questo post è dedicato all'adolescente che ero. Insicura davanti allo specchio.
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