Presa da delirio di onnipotenza, sopravvaluto di certo le mie capacità da giovane Salinger in minigonna.
Un po' come fece lui, Clint 'Fucking' Eastwood (cit. da uno status di un amico mai dimenticato. Genio!), girando 'Flags of Our Fathers' prima e 'Letters from Iwo Jima' poi, in questo post sono Clara, moglie di Alberto:uomo, marito, padre di queste storie
SE FOSSI UN UOMO (PARTE PRIMA)
SE FOSSI UN UOMO (PARTE SECONDA)
Se credete stia esagerando, fermatemi prima della trasformazione dell'acqua in vino.
Alberto,
ti chiedevo ieri a che ora saresti uscito per andare a prendere quelle cose (non so quali, ma delle cose) che avevi dimenticato a casa di tuo fratello qualche giorno prima. Mentre te lo chiedevo, mi sono sentita male. Più del solito. Lo stomaco chiuso, il senso di nausea, il fiato corto. Le mani sudate, il formicolio improvviso, la voce spezzata. Avrei voluto piangere, davanti a te, in pantofole. E poi ridere, perché quella scena era troppo ridicola anche per una come me. Invece non ho né pianto, né riso. Ho immaginato una vita fatta di cose che non fossero solo tue, ma soprattutto mie. E non ho visto nulla.
Sono infelice Alberto, lo sono da tanto. E tu fingi di non vederlo. E io non sopporto la messa in scena.
Continui ad amarmi come quando alzavo la mano durante le lezioni di Estetica e mi fissavi il seno sotto la maglietta. Con gli stessi occhi mi chiedi di starti vicino, con le stesse mani mi abbracci durante le feste comandate, e con le stesse parole mi fai ridere fino al soffocamento.
Ebbene: le lezioni di Estetica sono lontane, i tuoi occhi vedono quello che immaginano, le tue mani mi spingono con amore, ma non aspettano. E le tue parole sono sempre uguali. Credi di capirmi solo perché accenno un sorriso, ma una fossetta, per quanto carina, rimane muta.
La mia fragilità ha finalmente il sopravvento.
Mollo il colpo, lascio la presa, rilasso la mandibola, abbandono il campo da gioco.
Peccato sia tu a pagarne il prezzo più alto.
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