lunedì 25 luglio 2011

THE MODERN AGE

Possiamo stare sdraiati tuuutto il pomeriggio. E' domenica, e la domenica è il nostro giorno. Mentre il Signore si riposa, noi cazzeggiamo. Unico sforzo (condiviso): spostare i nostri sederi dal divano al letto. A/R, quante volte vogliamo. La tua maglietta già bianca, oggi grigina, mi ricorda che quando siamo vestiti così, spalmati così, spettinati così, tu di solito attacchi con la storia 'quella volta che'. Io, che ho deciso sì di amare solo te nessun'altro che te, provo a sforzarmi, ma quando parti con gli aneddoti della tua vita A.M. (ante madda), mi rompo. Sono sempre uguali. Divertenti, con uno che a un certo punto si ubriaca tanto da vomitare addosso a qualcun'altro, e con bellissime tope che fanno tantissime robe. Quindi fingo di ascoltare, e inizio a pensare a quando ho deciso di amarti. Stavo compilando un modulo incompilabile, picchiettando la BIC sul foglio a tempo di musica. Erano circa due giorni che pensavo solo al tuo viso, e al sorriso in mezzo al tuo viso. E quanto fosse gentile quel sorriso, e pure quel viso, in mezzo ai maleducati cui mi toccava sorridere.

Quindi è così che oggi siamo qui, molli sul materasso. Io picchietto i polpastrelli sulla tua schiena, mentre tu fischietti quella canzone che un giorno dava il ritmo alla mia BIC. Con quel sorriso così gentile, che sì, posso resistere al 1200esimo 'quella volta che' senza riportare ferite gravi.
http://www.youtube.com/watch?v=cfamwv1kR4M

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