mercoledì 28 marzo 2012

Untitled #02_The End comes.

E' capitato che ci siamo visti. Oddio, capitato non è il participio passato più corretto. Mi sono girata la città tarantolata, ho persino avuto la febbre, per due giorni. Io, che non mi ammalo da cinque inverni consecutivi. ANGELO influenza anche la mia temperatura corporea. Se non è amore questo, non so cos'altro potrebbe esserlo. Amore? Chi ha detto amore? Alzi la mano il lettore che ha osato pensare al verbo amare.

Mi cerco qualcosa che non ho nelle tasche, assumo l'aria impegnata in qualcosa che non sto facendo, e la faccia felice di qualcuno che non sono io. 

Ciao.
Ciao.
Come stai?
Bene. Tu?
Anche io.
Che fai qui?
Mah ho un amico che mi diceva che forse c'era un'inaugurazione di un centro culturale canadese e...
Eheheh.
Cosa? 
No niente.
No. Cosa?
Cosa cosa?
Cosa c'è da ridere.
Non ho riso.
Eh + eh + eh è ridere.
Ma, io, non ho riso.
Va beh ok. Ciao eh.
Aspetta smorfiosa.
Angelo così no.
Come allora?
Non mi va.
Sei stanca?
Sì.
Sei arrabbiata anche.
Mh mh.
Non vedo Lisa.
Non è Lisa.
Sì, si chiama Lisa, ricordi?
Cazzo quanto sei idiota.
Se mi insulti significa che.
Che?

Niente, ve la taglio qui che sennò diventa lunga. Lui mi bacia, io rilasso la cervicale. Siamo di nuovo vicini tanto da poter parlare col pensiero, e Angelo mi sta dicendo 'Non avrò mai paura di te, caccola'.

LOVELY FINE.



domenica 25 marzo 2012

What can I say if can't say that I want to stay?

Buona domenica lettori.
Enjoy with me and the last musical post.




HEY JUDE, questo post lo lascio dove tu lo possa trovare. Per farti tornare il sorriso, la smorfia di sollievo e piacere che solo io ti provoco guardandoti silenziosa dopo l'amore.
Mi ricorderai così. Giuralo sul cofanetto di Star Wars; quello che ho dovuto nascondere per esigenze di copione, ovvero preservareuna vita sociale quasi azzerata dalle vicende di Luke Sky Walker e gli chignons simmetrici della principessa Leila.

Prometti che il mio dolore non sarà mai il tuo dolore. E lascia che la mia lontananza diventi il momento propizio per la semina, il vento che alza la terra, il sole che brucia la piana. LET IT BE.

Amami sempre, ma non vivere della mia assenza. Il tuo spirito canta ogni volta che incrocia il culo di una donna, credi non l'abbia notato da sola? Non placarti, non saziarti di stuzzichini al bancone, se svoltando l'angolo trovi il banchetto delle nozze di Cana. IT'S EEEASY.

Pensami se vuoi, ma non fermarti sulle nostre foto ingiallite seppur bellissime. Il fotogramma di un attimo non rende giustizia al legame che insieme abbiamo costruito. Siamo stati dinamite, abbiamo fatto invidia al mondo. AHHH AHHH AHHH WAOHHH COM'ON COM'ON COM'ON.


Non scelgo di lasciarti per farti stare bene, non ti racconto che non sei tu ma sono io. Il mio è il più banale degli incroci. Da una lato noi, dall'altro boh. Mi sono guardata attorno, sono uscita, mi hanno tirata in mezzo, e ho sorriso alla vita, come direi se parlassi come un flyer di Comunione e Liberazione. WON'T YOU COME OUT TO PLAY?.


Mi sono svegliata, devo partire adesso. Non ti prendo in giro mentre ti dedico l'unica canzone che mi faccia pensare a noi, che saliamo correndo sul treno per Avignone , due settimane dopo che incontrandoti in biblio ti ho chiesi 'Scusa ma quel libro di fisica dove l'hai trovato?' / 'Non ci crederai, ma questa è una biblioteca'.
Ti amo amore, ma sono una testa di cazzo.SOMETHING IN THE WAY SHE...

martedì 20 marzo 2012

Untitled #02. Chapter VI: Mi sa che è finita.

Ciao lettori.

Enjoy, torna Angelo.


Non mi chiama. Non lo fa. Non compone il mio numero di cellulare, non digita con il t9 nessun messaggino, non chatta, non scrive, non disegna, non carica video, non compare su facebook, non what'sappa. Pensate a un verbo, e metteteci la negazione davanti. Qualsiasi cosa abbiate pensato, è giusta. Angelo non + verbo.
Fondamentalmente non sto troppo male, di base respiro ancora, ho appetito a colazione come da... da sempre ho appetito a colazione. Sono una macchina che non parte senza latte, biscotti, marmellata, pane, fette, spremuta, yogurt, croissant al bar, cereali, nutella, torta fatta in casa. Bonjour à tout le monde, devo mangiare, devo farlo subito: il primo pensiero della giornata è dedicato al mio stomaco. Il sabato ascolto anche la musica mentre mangio, perché ho tempo e posso menarmi via: che figata se fossi in una baita anche se non so mettermi gli sci e fuori nevicasse e io fossi ricca tanto da non dover usare sempre e solo la mia immaginazione. Digressione a parte, ammetto che un po' mi manca lui, il mio 'quasi dai che ce la facciamo oh no miseria epic fail ti odio figlio di una buona' amore. So che ho ragione io, e se ho ragione non mi devo preoccupare, e se non mi devo preoccupare posso anche spassarmela, e se posso spassarmela posso anche smettere di controllare il cellulare. Ma Angelo è sparito come Valerio Scanu dopo aver vinto Sanremo con Tutti I Laghi E Tutti I Luoghi, e non avrei mai ipotizzato una fine più ingloriosa per noi. Avrei accettato un lungo e doloroso e patetico e lacrimevole addio trascinato per diciamo due o tre mesi. Ma l'assenza, il silenzio, questo parlare da sola con la sua foto profilo (scattata da me sul calciinculo ad una fiera della polpetta di un posto che chiameremo Inculonia) non è un'esperienza sopportabile. 
Non abbiamo litigato, non abbiamo alzato la voce, non ci siamo sfiorati. 'Ti sbagli e fino a che non accorgi che stai sbagliano ciao': eh!? E la mia rabbia, il mio senso di impotenza, il mio impeto, il mio fuoco, la mia insostenibile lingua da scaricatore di porto livornese dove le mettiamo? Non le mettiamo, direbbe Angelo.

Sono trascorsi quasi quattordici giorni, che fanno due settimane, e io sono costretta a correre come un lama in una pista comunale del cazzo per smaltire quintali di pena, incomprensione, acidità, e ragione. Perché, nonostante soffra, so che ci ho visto bene e che lui mi ha tradita. E che la ragione non basta, ma alla lunga rassoderà i miei arti inferiori, e mi farà dimenticare persino il colore degli occhi di Angelo che è davvero una cosa WOW quando guida e il sole gli dà fastidio e io mi getto sul sedile posteriore con il culo all’aria per trovare l’ultima briochina per zittire la bestia che divento in alcuni pochissimi momenti quando ‘ho fame amore, non capisco niente se ho fame, tu guida piano e io cerco gli avanzi. Ti amo yes’.

lunedì 12 marzo 2012

Sofia Coppola, il cantante dei Phoenix, Youtube, Germinal Roaux, il nostro album di nozze

Lettori, non ci sto dentro.
Scriviamo tanto, postiamo abbastanza, pensiamo benissimo.
La stanchezza non esiste, queste botte non fanno male, siamo Rocky Balboa e Adriana è un bel nome da urlare in cima al mondo.


Enjoy!

Mi piace l'ultimo film di Sofia Coppola, annotatelo da qualche parte. E non storcere il naso. Piuttosto scova nel tuo animo maschile il tuo lato femminile; quello che fa capolino se la tipa ti molla per uno al di sotto nella scala estetica/monetaria di cui parlavi ieri notte, se il capo ti castra in riunione, se tua madre ci becca a mollo in riviera quando le hai detto che avevi la febbre e 'scusa mamma, vorremmo tantissmo, purtroppo ho contratto la malaria giocando a calcetto'.

Stavo ascoltando un video su youtube, il placebo delle mie sofferenze lavorative. E mi sono incantata. Vuoi vederlo? Vuoi? Fregacazzi, te lo ciucci in ogni caso. Sennò domani telefono a tua madre, e le racconto quanto era caldo il sole di Cesenatico fuori stagione. Bravo, mi piace quando siamo adulti.
Siediti qui, vicino a me che ti piace, ascolta il video. Già che sei in piedi, prenderesti il vasetto di Nutella che mi va un cucchiaino di crema alle nocciole made in Alba? Ah eh già che sei lì mi guardi se ho dimenticato il cellulare in cucina che non lo trovo? Eh... Ah ok ti sei già incazzato, dai vieni Brontolo di un nano.

(Parte il video. Batto il tempo sul ginocchio del mio amore, che muto osserva il mio senso del ritmo notevolmente migliorato da quando faccio danza al centro ricreativo per gente allergica allo sforzo fisico senza soundtrack)

Dillo. Lo so che lo vorresti dire. I know my chicken. La canzone ti fa un cacare, del resto non ti sposo per il tuo pessimo gusto musicale io, ma le foto sono da paura, mh!? Esatto amore! Ho scoperto il nome dell'autore, si chiama Germinal Roaux, è un francesce mangia brie bevi champagne, gioca à la petanque e corri la Grand Boucle, vedi The Artist e sfotti gli americani che ti hanno regalato l'Oscar. Pensavo che l'album di nozze, anziché farlo fare dal fotografo di mamma tua e venire fuori come Alain Delon ne Il Gattopardo (imbalsamati dunque), potremmo chiederlo a questo galletto tutto bianco e nero e scatto rubato. Il piano è: cerco volo low cost, chiamo Germinal, gli racconto una storia d'amore da terremoto emotivo, lo piazzo sulla prima navetta per Charles De Gaulle, gli offro vitto alloggio e festa matrimoniale con amiche in quasi coma etilico, lo rimando da Sarkozy in tempo per le presidenziali che la democrazia si sa se la sono sudata.

Avremo foto di cui andare orgogliosi, un fotografo francese che fa rilassati ma con stile, nessuna posa da tenere al taglio della torta, zero 'adesso tutte le donne della famiglia della sposa per favore da questa parte!', e attimi di delirio quando tua madre scoprirà che non voglio assolutamente abbracciarla sotto il pergolato di rose di plastica che non hai avuto il coraggio di non farle fare.
Cosa dici? Ci stai?

Il mio amore mi guarda divertito. Sta ancora unendo i puntini, e mi chiede grattandosi il ginocchio picchiettato a ritmo di musica prima: "Ho capito tutto, ma cosa c'entra la Coppola in questa storia?".

Colonna sonora: Rome by Phoenix (che se avessi una connessione Internet meno approssimativa vi caricherei di mio pugno)

giovedì 8 marzo 2012

Analisi di un qualcosa che definirei 'Attitudine alla vita di una giovane lavoratrice'

Ciao lettori!

Ieri notte eravamo stanchi e contro. Ma qui trasformiamo in racconto ogni cosa, volendo. Anche la merda.


Enjoy || stay rude, stay intelligent (cit.)


PS.This tale is dedicated to Annalisa. True Love Can Be Satisfied Now.



Il dubbio lo sciogliamo subito, così, se hai da fare, non ti tocca leggere la fine. Io non me la faccio sotto, non funziono così. Più giochi pesante, più mi rinforzo. Sorella battaglia è per me quello che fratello sole fu per Francesco. Ho un'autocoscienza da paura, e sono una riottosa per indole. Con gli anni, oltretutto, sono cresciuta molto bene, e l'età adulta mi dona: sono più affascinante di un'adolescente, ok sì, ma è il mio potentissimo cervello che mi gratifica oltremodo, nelle situazioni più inaspettate.
Randomly, segui per cortesia il ragionamento.

Tralasciando una serie di atteggiamenti poco edificanti e ancor meno originali, c'è una cosa su tutte che mi lascia perplessa (at the beginning), mi infastidisce (in the middle), mi fa potare i rami (in the end). Le persone che mi sottovalutano. Puoi, se vuoi, analizzare questo fenomeno da diversi punti di vista. Eppure non arriveresti a comprendere la reale (e unica) motivazione che mi conduce al totale disincanto.
Di nuovo, follow the white rabbit.

Sono una pura di cuore. Ho fiducia nel mondo, tutto. Credo nella gentilezza come unica via perseguibile per il raggiungimento del bene supremo, l'amore. Leggo Montale, La Storia di Elsa Morante, le pagine meravigliose di Walt Whitman. La semplificazione dei sentimenti, quindi, mi spaventa; la negligenza di chi non si accorge di quanto sia sensibile mi ferisce, l'errore di valutazione dello stolto mi stanca. Aprirmi è naturale: lo faccio senza accorgermene, mai per stupidità. Il mio sorriso si forma da solo, non l'ho dovuto addestrare. Quello che vedi, è quello che c'è. Ma non concedo repliche a chi, per mancanza di tempo/riflessione/considerazione sbaglia. Ho un solo vero desiderio: un uomo, dei figli, una vita che finisce ad un certo punto con un funerale in cui tutti piangono lacrime di gioia per avermi incontrata. La felicità l'assaporo tutti i giorni, come il vomito e la nausea. Sono intensa a prescindere, godo di piacere, rantolo di dolore. Sono speciale, in questo c'hai preso. Mi sento tale, e lascio la modestia ai deboli di cuore.

Adesso, dimmi, seriamente: davvero credi ti stia ascoltando in questa riunione enne, in cui tu esplodi concetti e io annuisco e scarabocchio il nome del mio innamorato fingendo di segnarmi le virgole dei tuoi afflati? Oh porca!