mercoledì 9 novembre 2011

TOUGHER THAN THE TOUGHS

Amore, vuoi un suggerimento? Sparami. Un colpo solo; non devi maciullarmi, solo uccidermi. Ti sei infatuato di una cagna, una mistificatrice, una meretrice 2.0. Lasciami perdere, non ti merito, e, per quanto ti è concesso sapere beh… magari nemmeno ti voglio. Mi hai fatto il solletico, forse te l’ho permesso senza neppure accorgermene, ma lo sappiamo bene che there’s no direction home for us.

Se preferisci distrarmi, prima di spararmi, possiamo chiacchierare del tempo, dell’efficacia del 4 4 2, dello sbarco dei pinguini su Marte. Dimmi tu, argomento a piacere. Tanto lo sappiamo che non è il cosa, ma il come che ci interesserebbe. Sì, ti ho visto mentre ti facevi i cazzi tuoi. La tua vita mi sembra tranquilla, serena: il tuo futuro con compagna, cani, figli e amici è una cosa seria. Approvo, se è la mia approvazione che stiamo cercando ora. Ehi ehi ehi, non ti irritare eh!, sei tu che non mi vuoi parlare qui. Io sono ferma, un corpo unico scolpito nel marmo carrarese, un blocco silenzioso. Non ho parole, anche se è difficile crederlo. Mi hai preso alla sprovvista, è vero, ma ho sempre un sacco di cose da fare prima che qualcuno le faccia per me.

Sono indisponente, hai ragione. Ma danno sempre a me la parte dell’insensibile, come succedeva a Clint Eastwood. Ecco perché non elencherò le mie infinite qualità nascoste, se per caso te lo stai chiedendo. 
Non accadrà mai, e non per colpa mia. Però potremmo rimanere amici, scambiarci gli auguri a Natale, sorriderci. Non mettermi il muso su. Io  mi innamoro solo dei condottieri, dei guerrieri, e dei ricchi sfondati che mi fanno vivere negli Hampton. Magari nella prossima vita ci incontriamo prima, ci capiamo meglio, e non ci lasciamo scappare. Sarebbe bello sì, hai ragione anche in questo caso.

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