lunedì 13 ottobre 2014

Support your local girls' gang (cit)

Ciao lettori

Vivienne canta in sottofondo Recover by Paolo Nutini

Una voce un po' mascolina, ma prestate attenzione al testo. 

Enjoy


L'abbiamo messa a letto, dopo un bagno rilassante per lei, leggermente meno per noi due. Vivienne, dove trovi questa energia? Perché non crolli sotto il peso dei tuoi quasi dieci chili, da chi hai preso questa tenacia da squalo?

Fortunatamente poi si è rilassata, e da sola si è addormentata. Adesso scusa, ma devo parlare con papà: ci capiamo ancora al volo, 'I support my local girls' gang, yo. Vai mamma, stendilo'. Ha davvero questa espressione, non sto scherzando, è una delinquente raffinatissima.

Volevo fargli uno spettacolino divertente: battuta, discorso serio, altra battuta, scherzo, risate, applauso, poi mi tolgo i vestiti e galoppo. Non me l'ha permesso: non può essere uno sketch, mi ha detto, non puoi farmi il giochino delle carte e fare entrare le ballerine, siediti e per favore sii onesta. Mi mette sempre a mio agio, già.

'Non tornerò indietro quando sarò così avanti da intravedere il traguardo. Questa è la mia promessa solenne. Sembra poco, anzi, non giriamoci attorno, è poco; ma riflettici anche tu, è un ottimo presupposto.
Suppongo che, se decidiamo di andare avanti, ce lo dovremo far bastare, per lo meno momentaneamente, considerando il quadro generale, la contingenza, il periodo storico. Non viviamo in una bolla, ed è meglio così: se scoppiasse cosa ci rimarrebbe? Un po' di sapone scivoloso, sciolto sul pavimento, neppure commestibile.
Sono spaventata e non sono guarita, però sono tornata.'

L'ho guardato tenersi il volto tra le mani, probabilmente deluso dalle mie parole. I gomiti conficcati sulle ginocchia, il peso delle sue e delle mie riflessioni addosso. Finito?, mi ha chiesto. Ho fatto sì sì, e mi sono avvicinata, aggrappandomi alle sue gambe, a gattoni come Vivienne. 'Quando vi ho visti all'aeroporto mi è successa una cosa strana, senti qui. A molti batte forte il cuore, quando un'emozione li colpisce. Il mio non ha accelerato invece. Ma la testa mi è esplosa, il sangue è salito di colpo e ho creduto fosse un ictus, o qualcosa di simile'.

Il suo silenzio era eloquente, voleva andassi avanti, scavando più sotto dove la ferita è ancora aperta.

'Sto cercando di dire che quello che c'è non fa rima con cuore, amore, dolore. Quello che c'è ossigena il tessuto nervoso, e mi fa pensare molto certo, ma è anche istintivo e molto caldo in vena. E' una pompa che va a tempo, ma che ogni tanto s'inceppa. Sei un tesoro prezioso, ma non posso difenderti sempre con la spada, devo abbassare la guardia e correre il rischio che arrivino le sirene ad ulularti nelle orecchie. La banalità delle banalità: ho paura di perderti per strada proprio sul più bello'.

Finalmente si è mosso, appoggiando la schiena sul divano, allungando le braccia dietro la testa: penso fosse stanco, anche di me. Ha preso fiato, e ha riassunto velocemente,  'Non incolparmi per le tue paranoie. Tutto il resto mi piace invece, ha senso, e la cosa della pompa... Rispiegamela con calma'.

Siamo finiti dolci sul divano, e Vivienne al mattino mi ha alzato un Cinque Alto mentre la preparavo, 'Brava mamma, mi sei piaciuta': ho aumentato il volume di Beyoncé e ci siamo fatte una cantatina senza pretese.

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