giovedì 28 maggio 2009

lettera

maddalena,
ti lascio in eredità un mondo che non capisco più, saranno gli ottant'anni che mi porto appresso.
ti lascio un papà, che è stato mio figlio prima di essere un genitore, che sarà difficile da capire. sarà silenzioso e severo, ma sappi che, come me, è un uomo che vale la pena inseguire.
ti lascio la mamma, dolce e paziente, che ti ha sempre appoggiata pur non capendoti.
ti lascio massi, che lo sai, è il mio orgoglio. il primo nipote maschio con il mio cognome, nato il mio stesso giorno. sarà un fratello minore sfuggente, ma poi vi troverete.
ti lascio un paese di 15.000 anime dal quale vorrai scappare. e dal quale, se ci crederai, scapperai con la voglia di tornare un giorno.
ti lascio la mia foto del militare, in guerra. guardala se ti sembra tutto così strano: per quanto sia complicata, la vita, è sempre l'unica cosa per cui vivere.
io sono stato un agricoltore, ho avuto trattori, ho coltivato la terra.
ero forte, alto, occhi celesti e spirito da guerriro. alzavo la voce, partecipavo alle sagre, ammazzavo il porcello. bevevo e cantavo le canzoni degli alpini.

mi ricordo quando correvi per il cortile e ti addormentavi coi cani del vicino: eri rumorosa, più delle altre bambine. ridevi con tutti, e poi piangevi se qulacuno ti trattava male.

non hai mai cercato gli scarafaggi, mai.

sai cosa devi fare, pensaci un po' e poi ci arrivi.
io già so cosa ti accadrà, e sorrido senza denti perchè ti vedo felice come quando eri piccola.

nonno

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