venerdì 16 dicembre 2011

"C'è sempre una rompipalle da ricordare", canterebbe F. De Gregori.

Come quasi sempre perché i giorni in cui siete costipati non li contiamo, ENJOY.

E non insultiamo il cameriere al 'pronti via'. E' umano, ricorda. E' umano e può sbagliare. Evitiamo i commenti inutili.
Quindi tu stai zitto mh?
Sarcastica.
Sono seria. Se hai mangiato il verme solitario incazzato col mondo a pranzo, tesoro bellissimo, puoi non invitarmi fuori.
Siamo nervosette qui.
Sono una, non trina. E poi nervosette sai chi lo dice? Sai eh!?
La negoziante della merceria che ci mette un quarto d'ora a trovare la cerniera color 'avorio elefante'. Giusto?
No. E piantala che mi dai fastidiooo!
Ti ho sfiorata appena.
Appena per spettinarmi. Guarda!? No.ma.di.co.guar.da? Trenta euro di messa in piega buttati, fium!, andati!
No vabbe' quella roba te l'aveva fatta un parrucchiere? La prossima volta ti prendo per i piedi, ti giro a testa in giù, e faccio meglio.
Sono soldi miei eh, mister Spendo Spando Ma Solo Per Quello Che Decido Io Grazie.
Sei acida... cioè lo sei di tuo, ma stasera emani yogurt.
Irritante. Semplicemente irritante. Guarda andiamo a casa, non ti sopporto. Non ti sopporto più.
'Più' sta per 'In Generale Nella Vita Di Tutti I Giorni'?
Mi è venuto mal di testa, ecco. Mi hai fatto venire l'emicrania a grappolo. Muoviti. A casa. Basta, e guai a te se fiati che giuro - GI.U.RO - prendo e cerco un taxi.

Questa storia finisce qui. Perché la sua morale ('la morale delle storia' che tutti conosciamo) è evidente dall'attacco. Se state con una stracciacazzi, meritate finali tristi, ingloriosi e soprattutto mediocri.

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