mercoledì 25 giugno 2014

Claire and Aurelie

Ciao lettori

Prima storia estiva dell'anno. Dolce e amara, fresca e appiccicosa. Con qualche foto qua e là.

Enjoy pesche, anguria e birretta all'ombra.


Il giardino di Claire è una delle tre cose al mondo, in assoluto, che mi tranquillizzano. E' tutto attorno alla sua casa, appena fuori città, lontano abbastanza dalla tangenziale, non troppo grande ma con l'erba verde intenso e una luce diffusa e calda dopo le 18. Rispecchia la mia giovane amica, madre da qualche mese, e forse è esattamente questo il motivo per cui mi rilassa starci; anche Claire, tra la cerchia di persone più vicine, è in assoluto il mio calmante. A guardarla non sembrerebbe, perché ha questi capelli scuri, che le cascano da tutte le parti e stanno su con una manciata indefinita di mollette ed elastici. E' disordinata, e si veste a strati anche in luglio; ovviamente strati sottilissimi di tessuti naturali, "il sintetico puzza sempre e per sempre dopo che ci hai ballato una sera, tesoro, inutile far finta di non saperlo". Così assume le sembianze di una fata, da marzo con bambina al seguito. Sua figlia, Aurelie, è spiccicata al padre; Claire lo sa e per questo la chiama Aurelio. E' simpatica la mia amica, e comunque è convinta che non sarà per questo che la bimba crescerà traumatizzata, "sentissi cosa le dice mia sorella quando ci viene a trovare... Questo sì che le creerà serissimi problemi, con il genere maschile in primis. Stef sta attraversando nuovamente la fase 'Odio te, uomo, e ti maledico', così ogni volta è un disco rotto che parla solo di come quello le abbia fatto questo, e di come questo non le abbia fatto quello. Due coglioni pieni e rotolanti nella valle delle zitelle. Però mi fa comodo quando passa, perché mi aiuta con la nana... Secondo te è riprovevole barattare la salute mentale di mia figlia con un cambio di pannolino?"
Ridiamo tantissimo di noi due, di sua sorella, del suo compagno, della neonata con il nome da maschio, di lei che ogni tanto è triste e in ansia, di me che non mi tengo insieme neppure con l'Attak da un po' di tempo a questa parte.

Va male eh?
Minchia se va male. Ma è ciclico, lo sapevo sarebbe tornato.
Bah, per me è una puttanata questa cosa che sai quando starai male. E' una scusa dai.
Mmm, è che non ho voglia di scervellarmi, sono un po' affaticata.
Ah guarda, più stanca di me impossibile in questo periodo. Ma io di certo non mi piango addosso come fai tu.
Ma io mica...
Piantala, non ho voglia di ascoltarti quando diventi la madonna lacrimevole.
Sì ma figa...
E non dire parolacce in presenza di Aurelio!
Ahahaha
... Quindi, descrivimi il piano, forza.
...
Non hai un piano? Oh cielo impestato, Aurelie, amore della mamma, hai sentito? Questa sfigata non ha neppure uno straccio di piano! Persino mia figlia si è fatta un piano!
Ah si?
Quando mia sorella sfonda il muro della sopportazione, Aurelio inizia a piangere urlando come una scimmia in calore e...
Una scimmia in calore come fa?
Come noi donne quando le cose diventano interessanti, ma più savage.
Ah ecco.
Dicevo, persino una nana come Aurelie si è inventata un metodo per sopravvivere. Fallo pure tu, diocristiano.
Mi suggerisci di urlare come quando sono in calore?
Madonna, beata te che sei ancora in calore!
Buahahahahahahah, cazzo, almeno quello.
Non tocchiamo l'argomento sesso per cortesia, faccio fatica a fare pure quello, e non sono ancora pronta a cazzeggiare sul tema, capirai...
Capisco, si.
Potresti lanciarti nella mischia, sgomitare come piace a te...
Non mi piace sgomitare.
Si, dicevo per per dire. Devi muoverti tesoro, lo dico per te.
...
Vuoi qualcosa da bere? Ho il succo, e il latte fresco e l'acqua del rubinetto. Salutista come non mai.
Birra non ne hai?
Sì, morirei senza sapere di averne, anche se non la posso bere quanto vorrei. Le guardo lì, nel frigo, tenendo in braccio Aurelie prima della poppata. 
Ahahaha, madre degenere.
Le dico "Vedi, queste non le bevo per te, Aurelio. Vedi che brava mamma, mh!?"
Sì, sei bravissima, stupenda cazzo. Volevo dirtelo da un po', sei bellissima.
No dai, non devi mentirmi.
Ma è vero! Hai la pelle lucida e tersa, di un colorito che non ti avevo mai visto prima. E sorridi tanto. Hai un bel sorriso.
Oh cazzo, sono Heidi!
Buahahaha
E' Aurelie... Aurelie è... è qualcosa che non riesco a spiegarti. E' ingombrante, non si assenta mai. E' delicata, è rumorosa, è anche tanto brava. Mangia, dorme, fa le sue cose in silenzio, poi esplode, urla e piange e all'inizio è una piccola tragedia, perché sono lì che la guardo e cerco di prenderla e di cullarla e lei perde il respiro da tanto strilla. 
Sono mamma, oh, sono una mamma. Io. Ci pensi?
Già.
Già... è mia. L'ho fatta io. E'... è... devi provarlo per capire cosa sia. Io non lo so spiegare, e non ho ancora capito se mi piace o meno ahahaha.
Ahahaha.
Eppure da qui non si torna indietro. E' pazzesco; è la cosa più pazzesca che abbia mai fatto.
...
...
Quindi, 'sta birra?
Ah giusto.

Quando Claire torna in giardino con due birre e una bambina appena sveglia, sto riflettendo su come escogitare un piano per me che includa delle scimmie urlatrici. Lei lo capisce al volo, e mi piazza sua figlia in braccio. "Tieni qui. Devi avere le mani occupate, tesoro. Al resto ci penserai poi".


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