venerdì 26 marzo 2010

e mo'?

Ieri come tanti altri ho visto raiperunanotte.
Non sono di parte, se non la mia.
Non mi sono piaciuti Luttazzi, Morgan (imbarazzante, mancava chiedesse lo stop al televoto), e Santoro nel bagno di folla finale.
Mi sono piaciuti Mario Monicelli, Milena Gabanelli, Gillo Dorfles, Gad Lerner che dice una cosa banale, ma vera (ok bellissimo stasera, ma sappiamo che quando poi nelle ns trasmissioni parliamo di gente che non arriva a fine mese, del debito pubblico e dei problemi reali e concreti lo share scende. quindi dobbiamo trovare una soluzione, in quanto giornalisti, dobbiamo porci il problema).

Emilio Fede chiude il giro di interventi esterni, e dice quello che tutti si aspettano: "Il premieri quelle cose le ha sempre dette". Amen, bravo, bis.

Le operaie della Omsa non ci stanno, hanno tute verdi e vogliono lavorare. I cassaintegrati e ricercatori idem. Sono nel pubblico, interventi/spot/finestre sulla crisi che lasciano il tempo che trovano nel corso della serata.

E' stato un esercizio di libertà di stampa/parola/pensiero? Sì, credo di sì.
Ma ha ragione Milena Gabanelli, la migliore per me. Non sono mai scesa in piazza, non mi sono mai schierata per pudore, perché per noi, facce note, è comunque più facile difenderci e dire la nostra. Faccio il mio lavoro, tengo alta la guardia, presto attenzione, critico. E so benissimo che agli italiani questo non piace, essere criticati intendo: "chi sei tu per mettere in discussione le mie certezze?".

Non so trovare parole più intense, precise e dure di quelle di un vecchio novantenne per chiudere. Gli italiani sono questo, e forse anche peggio. Ci vorrebbe ... mah, lo so io cosa ci vorrebbe per venirne fuori. Cosa, dimmelo Mario, dimmelo. Una rivoluzione. Non l'abbiamo mai fatta. Ci manca.

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