domenica 19 febbraio 2012

My Dearest (parte I)

Dedicata a ogni uomo e ogni donna. 
L'incipit di una storia a puntate.
Enjoy.



Questa storia vi parlerà di una morte, di un abbandono, di una ferita, di un dolore. Di un viaggio verso nord, alla ricerca di una risposta a una domanda impossibile. Di un uomo cresciuto senza lacrime, di un bambino intrappolato in un'esistenza infelice e senza riscatto. Di una sofferenza, di conati di vomito, di piaghe da decubito, di infezioni virali, di polmoniti fulminanti. Di un tumore, della sua marcia lenta ma rigorosa. Di uno strappo violento, di un urlo spaventoso, di gambe aperte verso il buio, di una violenza di gruppo, di un branco affamato. Di una fame malata, di cibo sprecato, di sporco incrostato, di mani indelicate sotto vestiti allacciati. Di un'emozione bloccata, di un disagio mai rivelato. Di una comunione dei beni, di un distacco improvviso della placenta, del sangue che prende a gocciolare scuro sulle lenzuola. Di un pianto ansimante, di una litania, di una preghiera inventata in una stanza d'ospedale. Di un visino immaginato, di una scarpina ciondolante, di una mano vuota eppure pronta. Di un pomeriggio di pioggia di luglio, di un temporale che ci chiuse in casa, di una scelta non ponderata, di un errore di valutazione, di una grave mancanza di senno. Di una divisione, di una distanza, di una impossibilità.

Amore, questa storia parlerà di noi due, di quello che siamo diventati prendendo il caffè all'alba, saltando su treni della metro, avviando automobili, stampando biglietti di aerei, muovendoci costanti e flessibili. Della nostra vita, che non interessa a nessuno. Di un percorso iniziato e forse finito, di grandi aspettative, di discorsi importanti mischiati a battute logorate dal tempo. Della tua intelligenza egocentrica, della mia ammirazione incondizionata. Della forza di volontà che a un certo punto vacilla. Della stanchezza. Dell'affanno. Della corsa verso casa, quando forse non è a casa che vorresti andare. Della fine, che però ha un suo inizio.

Amore, questa è per te e per me. Perché ce la meritiamo un po' di attenzione.

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