giovedì 13 marzo 2014

Bum bum cha

Ciao lettori

Ovunque ci giriamo, vediamo i vostri occhi a cuore. Siete tutti innamorati, o in procinto di esserlo, o sul finire di una lunga storia logorata, o forse all'inizio di una nottata molto sudata.
Va bene qualsiasi cosa, l'importante è non abbandonare la giostra prima di afferrare il codino.


Enjoy ottovolante.
Soundtrack "If you start me up, I'll never stop"


Mi sono svegliata con una spada che mi passava da parte a parte: incastrata poco sopra l'orecchio destro, usciva sulla nuca. 'Noti qualcosa di diverso?'. 'Hai una lama che ti passa attraverso'. 'Mai più quello che abbiamo fatto ieri eh, mai mai mai più. Io sto a casa ad aprire fagioli' 'Ok... Girati un po' che guardo se c'è altro...'. Mi sollevo lentamente, restando seduta a gambe incrociate, con la testa buttata in avanti e la schiena scoperta, come quando sono dal medico. 'Allora vedi qualcosa...?'. Il mio amore appoggia il suo orecchio bollente sullo strato di pelle violaceo che mi copre la colonna vertebrale, tenendomi il fianco con la mano. E' un dottore speciale, e questa visita lo sarà altrettanto. Cerco di respirare regolare, ma la tosse è fastidiosa e non si trattiene. Esplodo in una scarica secca di convulsioni, penso di morire avvolta nelle lenzuola profumate di Marsiglia. Invece no, mi fermo quando sento il palmo della sua mano scivolare sulla mia pancia e, riaprendo gli occhi, vedo il suo viso spuntare all'altezza del fianco sinistro. 'Mh, e cosa ci fai qui?'. 'Controllo se è tutto a posto, zitta un attimo'. Faccio voto di silenzio, ma ho la gola in fiamme, e riprendo a tossire scintille. Questa volta l'attacco è più lungo e doloroso: il mio amore se ne deve essere accorto, perché si scansa, aspettandomi appoggiato allo schienale del letto, dietro di me. Mi volto dopo l'ultimo colpo secco di cannone, e mi viene una voglia matta di saltargli addosso. Mollo le lenzuola pulite, gli arrotolo la maglietta e inizio a contargli i battiti. Soffoco una nuova raffica di tosse, sperando i polmoni non mi collassino qui, nel momento in cui stiamo sorridendo affaticati dall'esercizio fisico. Invece accade il prevedibile, e una raffica impietosa mi sale dalle viscere. Sono un drago, nel senso che sparo vapore, ma il mio amore è un uomo dalle mille risorse e conclude da solo quello che avevamo cominciato insieme. Sento la febbre altissima, il sangue che brucia, la mani gelate e, oh no ti prego non adesso no, mi appare la madonna ad un certo punto. Poi tutto finisce, e mi addormento nell'angolo del letto rimasto fresco, rannicchiata e bollente, sognando California, tachipirina al gusto di menta, ghiaccioli sotto i piedi e un'onda anomala e gelata dove trovare sollievo.

Avremmo potuto rimandare le acrobazie, sono davvero conciata e chissà cosa avrò preso l'altra sera uscendo senza calze. Ma le giostre arrivano una volta l'anno in città :)

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