giovedì 18 settembre 2014

Scream if you wanna find a signorino

Ciao lettori

Cielo grigio sulla penisola, California in my very eyes, un po' di sanissimo sentimentalismo pop(olare) e - nelle intenzioni almeno - un brivido di emozione sul traguardo. 

Enjoyyy!


In questa discoteca riesumata dagli anni Novanta Claire si aggira timorosa e con la vescica piena: Oddio, ti prego, fammi trovare il bagno delle signore. Ogni tanto usa i nonnineologismi: bagno delle signore, per tutti i numi!, avete un fax a cui inviare il reclamo? Frasi che nessuno della sua generazione saprebbe più impiegare in una conversazione come in un'altra, ma che pronunciate da Claire risultano piuttosto normali.
E' la fila per il bagno delle signore questaaa?
La facciamo tutti insiemeee, signore e signoriii!
Ahhh, okayyy, grazieee!
Urlano tutti perché altrimenti non ci si sente, e la cosa diverte Claire: le è sempre piaciuto urlare. Desidero ardentemente divertirmi come non mi sono mai divertita stasera, al diavolo ('al diavolo'!!!) la vescica a forma di palloncino e il bagno in comune. Dopo un quarto d'ora, e alleggerita, è di nuovo ad un'altra coda. Cosa vuoiii? Ehm, gin toniccc! Silenzio e dopo tre minuti gin tonic in mano. Quando ci si inizierà a divertire qui, quando entrano i giocolieri o le cubiste, quando la gente si stacca dal muro, quando si comincia a sorridere: Claire finisce praticamente il drink, in preda alle domande e al dubbio insorgente che, maybe ma maybe, non sarà così facile divertirsi come non mai, stasera.
Sarebbe a uno sputo dall'analisi antropologica dei suoi compagni, quando nota uno che sorride in fondo, vicino al bagno comune per signore e signori. Che faccio? Fa che gli si avvicina, dopotutto questa doveva essere la serata più divertente e bla bla bla.

Il tizio visto da più vicino sarà alto uno e ottanta voglia di saltarti addosso, sta per uscire visto che ha la giacca e cerca qualcosa in tasca. Claire esce, anticipandolo, e si appollaia da brava gallinella. Attorno niente cambia: facce sul triste andante, moltissime chiacchiere e cose da raccontare, qualcuno addirittura commenta il meteo infelice. Claire si chiede perché alla fine la gente perda tanto tempo a conversare del nulla, per giunta il sabato sera, dopo che si è infiocchettata a festa. Impaziente si sta per alzare, un altro gin toniccc al bancone e via, abbandonerà ogni illusione.
Il locale si è riempito nel frattempo, la gente giusta arriva dopo una certa, il rumore è assordante e la vescichina microscopica di Claire è nuovamente zeppa.

In questa atmosfera generale, in cui ho provato a descrivervi un certo disagio esistenziale, Claire e il tizio si trovano a parlare. E qui la colonna sonora è struggente, ma inevitabile Powerd by Roberta Flack and Lauryn Hill in the 90ies.
Un gin toniccc! (Claire urla)
UNA BIRRAAA! (il tizio urla contemporaneamente)
Le sorride, e la scavalla. E' più grande, e ha un tono di voce più profondo, quindi il barista lo sente meglio. Ubi maior, Claire cessat.
E POI UN GIN TONICCC PER LA RAGAZZAAA QUIII! (Ubi gentilezza, Claire si squaglia).
Grazieee!
DI NIENTE, DEVI GRIDARE PIU' CONVINTAAA, PROVAAA.
Claire sente la D di divertimento ronzarle nelle orecchie.
Cosa urlooo?
IL TUO NOMEEE?
...Claireee!
CHIARAAA?
CCCLLLAAAIIIRRREEE!
AH COME CLARAAA MA INGLESEEE!
Nooo, come Claireee e bastaaa!
AHHH, PIACEREEE!


Vi dico solo che hanno urlato per un'ora buona, scambiandosi informazioni di base, parlando come tutti gli altri persino del tempo di merda, dei loro lavori e dell'ultimo album degli Interpol. Divertente questo signorino, vero Claireee?

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