giovedì 3 gennaio 2013

Mary Anne

Buon anno quindi.
Leggevo ieri su una delle riviste di riferimento, Vanity Fair, che questo anno sarà il primo, dal lontano 1987, in cui le quattro cifre sono tutte diverse. Se sentite lo sconforto come me, dopo una notizia del genere, you are so my readers.

Enjoy.

Mary Anne è la mia morosa. E' alta più o meno così, ha gli occhi grigini, forse azzurri, ma assolutamente non marroni. E' bionda, ma può diventare castana o rossa se si alza e pensa che il castano o il rosso potrebbero starle meglio. Pesa meno di me, ma non ho il permesso di sapere esattamente quanto. Non che mi interessi, ovviamente.

Mary Anne ascolta la musica che ascolto io, che le passo io. Piano piano dice che capisce le canzoni. Beata lei, io non ho tante pretese.

Mary Anne legge. E quando scrivo "legge", intendo romanzi, saggi, fumetti, didascalie di giornali scandalistici, articoli di costume di indubbio gusto, spalle ed editoriali di svariati quotidiani, istruzioni per l'uso di mascara waterproof, regole di comportamento delle carrozze della metro, indicazioni stradali che conosce a memoria, titoli di coda, scritte sulle porte dei bagni pubblici piegata ma non appoggiata sulla tazza.
Dice che non riesce a farne a meno, anche se questa è la sua condanna, dice.

Le ho chiesto cosa intende, perché non ho mai pensato potesse essere una condanna saper leggere, o leggere tanto quanto lei.

Mi ha spiegato che leggere implica inevitabilmente elaborare personalmente, ognuno secondo le proprie capacità e i propri interessi, ciò che si è appena letto. A sua volta, l'elaborazione comporta uno sforzo, più o meno consapevole, intenso, piacevole, doloroso.  Leggere, mi ha detto, è la ragione per cui sono ancora viva e lo sono ogni giorno in modo diverso. Non ho capito cosa intendi, le ho risposto miseramente. Allora Mary Anne mi ha fatto un esempio.

Quando ti svegli, indipendentemente dal tuo stato d'animo e dai fattori esterni (caldo, freddo, pioggia, malumore di qualcuno, incidente in autostrada, ritardo del treno etc etc) tu sei una persona. Quando ti coricherai, la stessa sera o notte o alba, sarai semplicemente un individuo differente. In alcuni giorni lo sei molto, in altri molto meno. Ma mai uguale. Fisicamente, ma non solo. Accumuli, e l'accumulo ti cambia.
Per questa ragione, non morirai uguale a come sei nato.
Lo stesso, ma decisamente meglio, accade quando leggo, e forse quando tutti leggiamo. Il che, alla mia tenera età, può essere un piccolo spillo nel fianco, perché l'accumulo perpetuo può essere insopportabile alle volte. Ecco come.

La mia piccola Mary Anne mi ha preso la mano, mi ha baciato con ardore, è uscita per scappare al lavoro. Con i suoi occhi grigini, o azzurri  forse, ogni cosa assume un colore acceso che mai, prima, avevo visto.

1 commento:

  1. Caro Mary Anne's boyfriend, leggere con cognizione, capendo e digerendo ciò che si è appena letto, implica quel lento ed inesorabile allontanamento dalla condizione di stupidità che, ahimè, è situazione di favore per essere felici.
    O per dirla facile, beato te che non capisci un cazzo.

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