venerdì 3 maggio 2013

Post it #15

Ciao lettori.
Se vi ricordate, i due piccioni "prendi e molla, anzi per l'esattezza prendimi e mollami quando ti pare che tanto poi ad una certa vedi che mi stanco pure io" sono incinti. Non sempre ed esattamente felici, però incinti.
L'ultima storia della saga era qui post it #14

Enjoy Eleanor e tutte le sue riflessioni sul girovita che fu.


Mia madre.... non vi ho mai parlato di mia madre.
Dicevo: mia madre non si dà pace. Mi vede triste, abbattuta, stanca, pallida, verde delle volte.
Eleanor, cosa c'è che non va?
Mamma, mi hai dato la vita. Perché vuoi togliermela ora che porto 12 kg in più sul davanti e abbraccio le salviette del bagno come la coperta di Snoopy?
Eleanor, perché mi tratti così? Vorrei solo vederti felice, per una volta!
Mamma. Allora, a parole mie, che con le tue proprio non ce la faccio: devi lasciarmi stare, fartene una ragione, assillare il cane della vicina, ed evitare soprattutto di guardarmi come se stessi vedendo Michael Jackson nero, cioè in modo sbalordito.
Eleanor io non... non ... comunque, che nome avete scelto?
Giacomo.
Ah.
Ti fa cacare, lo so, piantala di fingere.
Non ho detto niente.
Bugiarda... guardami e dimmi che ti piace.
No cosa c'entra, deve piacere a voi.
Eeeesatto! Ci piace tanto, già ci immaginiamo mentre lo cerchiamo infrattato da qualche parte al parchetto "Giacominoooo! Dove sei Giacomino!? Vieni qui Giacco Giacco che la nonna ti porta..."
Giacco Giacco!?
E' il diminutivo! Non ti piace?
No no, se piace a voi, per me va benissimo.
Eeeesatto due volte! Comunque, sennò, abbiamo anche dei nomi di riserva.
Ah.
Già.
Che sarebbero...?
Ma non ti andava bene tutto basta che piaccia a noi?
Sì sì, chiedevo.
Quindi te li dico o che?
Dimmeli dai.

Osservo mia madre: mi ha proibito molte cose in passato, dal trucco pesante il sabato sera, alla discoteca a Rimini, fino alle sigarette. Mi ha pettinata fino a farmi lo scalpo da bambina: esorcizzava il nervoso e le litigate con papà a colpi di spazzola. Mi ha costretta ad indossare scarpette di vernice e calze bianche (contemporaneamente intendo). Mi ha inculcato la paranoia per le rughe; credo di essere stata l'unica adolescente con crema protezione 30 sotto il sole di Viareggio. Pallida come il latte, ma mi ringrazierai: questo diceva; ma non è mai accaduto ovviamente.
E' in piedi al lavello della sua cucina, aspettava questa gravidanza da anni, ed è sinceramente infelice nel vedermi trascinare il mio pancione senza particolare entusiasmo.
Non riesco a mentirle però: sono spaventata, questo bambino mi sta ciucciando le forze da tanto, e non è ancora venuto fuori. Sono preoccupata, e vorrei piantarla di sognarlo la notte con 12 dita e due teste.
Sono in ansia, e mancano solo due o tre settimane, dipende se abbiamo fatto i conti bene e se il bimbo esce giusto o resta in stand by.

Ok mamma, si chiamerà Gabriele. Che dici?
Gabriele?
Sì, mi è venuto in mente una sera, erano le otto circa e stavo cucinando per due. Ad una certa il bimbo ha calciato, e ho avuto un'apparizione lì, tra il tg di Chicco Mentana e la pasta con il sugo al tonno.
Eleanor, non cambierai mai.
Eeeeesatto tre volte. Grandi progressi mamma, anzi nonna :)

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