martedì 21 maggio 2013

THE LAST POST IS NUMBER #17

Ciao lettori.
Eleanor flashback: HO SOTTOLINEATO LE COSE DA TENERE A MENTE NEI MOMENTI DI MANCANZA DI LUCIDITA'.
Ultimo post my deers: tra poco saranno in tre, e non è bello spiare un frugoletto dal buco della serratura. Eleanor vi saluta a modo suo, senza happy ending, ma con tanto e sincero amore.
Eravate QUI.

Enjoy!, e se siete su instagram #enjoy!


Ho conosciuto un uomo ieri l'altro. E' un amico di un amico di un conoscente, e quando ci siamo messi  a parlare del più e del meno, del sapore del curry nella pasta, della consistenza dei ravioli alle erbe, del vino bianco che finisce sempre chissà perché, senza mai citare il suo lavoro o il tempo o quante ore passi a correre dietro una palla con i suoi amici, dilungandoci invece sul mio lavoro, sul mio vestito, e sul nome del mio cane, ho avuto un pensiero un po' insistente per tutto il tragitto verso casa poi.

Sono stata tentava di chiamarlo, e rompendo gli indugi l'ho chiamato infatti: c'era una fiera dei mobili, o uno spettacolo a teatro, o forse un film nuovo in uscita. Una scusa qualsiasi per trovarci ancora viso a viso, e capire se qualcosa avevo intuito. Ha detto che andava bene, e che l'avrebbe proposto alla sua ragazza. Ahahah, ho riso. Mi ha detto che aveva davvero una ragazza. Ho smesso di ridere, capendo che A) non era una battuta B)  il mio intuito era imbarazzantemente fuori allenamento D) ero un po' in imbarazzo.
Lui mi ha scritto che comunque avrebbe voluto rivedermi, che non c'erano problemi, che gli ero sympa e che lo sarei stata anche alla sua fidanzata. Non mi sembrava una buona idea, ho scritto. Perché?, ha scritto. Non era una buona idea e non avrei dovuto spiegarglielo, ho riscritto. Ah scusa, mi spiace se hai frainteso, ha scritto.

Ci siamo rivisti, inaspettatamente, circa due mesi dopo: a quanto pareva avevamo più amici e conoscenti in comune di molti altri abitanti di questa città.
Sorrido io, sorride lui, bla bla bla io, bla bla bla lui. Parliamo un po', e non capisco perché io sia ancora così imbarazzata. Poi zac!, ci arrivo: la sua ragazza ci ronza intorno, da lontano, ma ci sta osservando. Finalmente esce allo scoperto, si presenta, è cortese nel notare il colore ramato dei miei capelli, farfuglia qualcosa che non sento, ma che mi sembra altrettanto gentile. Oddio come sono carini questi due insieme!
Mi allontano per riprendermi dalla sberla di realtà, e sbam!, un tizio mi rovescia addosso il suo boccale di birra gelata. Capelli ramati e zuppi, incazzata come un'ape, alzo lo sguardo e questo ragazzotto maldestro o forse già troppo allegro mi chiede scusa. Si chiama Dario, è mortificato, non mi aveva vista, gli spiace molto, mi vuole offrire qualcosa per rimediare, parla non staccando mai i suoi occhioni dai miei capelli bagnati, ride praticamente da solo alle sue battute, mi intorta per due ore, lasciandomi il suo cellulare.

Dario non mi piace, eppure chiamo pure lui qualche giorno dopo. C'è un film, gli dico. ma se vuoi portare anche la tua ragazza, gli dico, lasciamo stare.
Dario ride, non dice niente, e inizia a corteggiarmi così bene ma così bene che ragazzi tra qualche giorno ci faccio un figlio con un nome che ha scelto lui. 

In mezzo, lo sapete se avete letto fino ad oggi, c'è tanta storia, molti periodi di rabbia e incomprensioni, tradimenti e qualche cattiveria gratuita solo per vederci stare male a turno. Adesso tutto mi sembra sciocco, stupido, infantile, privo di senso. Spero di continuare ad amarlo così come quando l'ho capito quella volta in fila per uscire da Mc'Donald e la sua mano mi ha colto di sorpresa: avevo della maionese sul viso, lui gesticolava senza risultato, io non avevo idea mi avrebbe pulito lì, in mezzo alla gente che neppure sapeva stessimo insieme. Poi l'ho baciato d'istinto, come per ingraziarlo di tanta gentilezza.

Sono a giorni alterni felice, e a giorni alterni molto triste. Ma l'ho scelto consapevolmente, e riesco a gestire l'ansia di diventare madre presto sapendo che ci sarà uno in grado di pulire il viso dei miei figli quando ci imbratteremo mangiando confort food nella provincia.

Baci, vostra Eleanor.

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