domenica 26 maggio 2013

The Resilient Roses

Ciao lettori!
Oggi sole, ma domani piove garantito. Eppure... :)

Enjoy WHAT YOU LOVE AND WHAT YOU NEED AND DESERVE!


Rimango incantata di fronte alle rose del giardino della mia vicina. Non muoiono mai, ecco perché le ho soprannominate Highlander Roses. Mentre le mie viole, i miei gerani e persino la mia pianta grassa sono decedute nel corso di questo difficile anno solare, le Highlander Roses riescono a sopravvivere a intemperie, periodi di siccità, vento e mozziconi di sigarette che qualche mio amico ha improvvidamente gettato nel terriccio.

Alle volte sembrano trapassare; una mattina di febbraio le ho osservate velocemente chiudendo le persiane, ed ero certa che le avrei trovate nel secco condominiale quella sera stessa.

Un po' di merito di questo miracolo della natura, ve lo confesso, credo sia anche mio: non le bagno, non le concimo, non gli parlo, sia chiaro. La mia vicina è bravissima e molto ferrata. Però ha un pessimo gusto musicale, e ama canticchiare i Greatest Hits di Patty Pravo come se l'intero vicinato fosse sordo: senza vergogna alcuna.
Io invece mi nutro di melodie deliziose. Per tutto il condominio, che mi adora per questo e unico motivo, sono la ragazza che ama la musica possibilmente alta soprattutto la mattina mentre facciamo colazione.

Mi sveglio il sabato e se sono abbastanza fortunata ho appena sognato un concerto, o un orgasmo multiplo con uno dei Sexiest Dreaming Men Ever Born: Daniel Craig. Ma di questo vi racconterò nella prossima tale. Poi attacco il caffè, prendo il latte, spalmo le fette, raccolgo le gambe sode in un abbraccio autoindulgente, accendo il pc, metto la musica. E solitamente tutti si affacciano ai balconi, il gatto del piano di sopra miagola, molti battono le loro scope in segno amore/odio.
L'atmosfera si scalda, i pori si aprono, la cellulite regredisce, il mio ragazzo capisce che è ora di alzarsi.
E' stropicciato e non ha mai voglia di parlarmi: siamo in due, tranquillo.
Mi tocca il culo, forse per vedere se c'è ancora tutto.
Beve il mio caffè, scuote la testa, si lamenta del volume della musica.
Ingaggiamo una battaglia muta: abbassa audio / alzo audio /abbassa audio /alzo audio. "Se devi rompere il cazzo puoi tornare a letto, capito!?" Mi ritocca il culo, scimiottando la mia voce mattutina da trans, cede ai decibel.

E gli piace, come piace alle rose, e come piace al mio vicinato.
:)

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