giovedì 27 febbraio 2014

Una fenice alla fine risorge

Ciao lettori

Citando a memoria Jonathan Franzen, più o meno l'intro suona così questo giro: devi diventare lo scrittore che vuoi essere per  poter scrivere il romanzo che vuoi scrivere. La citazione originale è, per ovvi motivi, migliore, ma il senso spero arrivi in ogni caso. 

Enjoy F for Failure and Fenice


William mi spiace... Mi spiace molto.
Non fa differenza ormai, ma va bene. 
No davvero, dammi un attimo... Mi spiace e se potessi tornare indietro...
Se potessi tornare indietro, non rifaresti quello che hai fatto, lo so. E non cambierebbe comunque le cose. Andiamo avanti, per favore.
Non mi rendi il compito facile in questo modo, Will.
C'è qualcosa che stona in quello che hai appena detto, e sono certo te ne sarai accorta anche tu nello stesso momento in cui lo stavi pronunciando... no?
Sì, sì... Possiamo parlare un secondo senza essere per forza così.... così... così pieni di noi stessi?
Pieni di noi stessi!? Non capisco di cosa tu stia parlando, Jen. Parlo come parlo, e tu hai fatto quello che hai fatto, fine della conversazione. Adesso avrei da...
Non lo avrei fatto, se non avessimo litigato, se ci fossimo spiegati poi, se solo tu...
Io. Se solo io...!?
... se solo ci fossimo spiegati, e fossimo stati più, come dire, docili l'uno verso l'altra, non sarei mai uscita con quello e non sarebbe successo nulla e invece abbiamo giocato a fare i duri ed eccoci qui.
Non la vediamo allo stesso modo, ma, come dicevo, va benissimo così. 
Ho bisogno di spiegarti, per favore. Devo parlarne e devo farlo con te. Perché... perché...
Te lo dico io il motivo. Devi discuterne e sviscerare con me questi mesi e quello che hai fatto, e quello che ho fatto, e quello che abbiamo fatto, perché ragioni in questo modo, lo so perfettamente. Non si tratta di ripulirti la coscienza, non è questo. Devi rielaborare, collegare i punti e rimettere tutto in linea. Non per giustificarti, so benissimo anche questo, ma per riordinare.
Beh...
Non ho finito. Tu devi riportare le cose nel loro ordine, tornare sui tuoi passi per aggiustarle e cercare di dare un senso a ciò che accade. Ma non te lo lascerò fare, per certo non con me presente. Dovrai sbrigartela da sola, o con un analista, fa lo stesso.
Will non l'ho fatto intenzionalmente.
Non mi interessa.
Non l'ho fatto intenzionalmente, e non lo rifarei.
Non mi interessa.
Ho bisogno...
Ancora una volta, Jen. So bene di cosa tu hai bisogno, e la differenza sta esattamente qui. Io lo so e ho deciso di non curarmene. Mi sono stancato, tu mi hai stancato.
Ah, pensavo fossimo un pelino più indietro.
Indietro?
Nel processo di disgregazione, credevo fossimo prossimi al 'potremmo tornare insieme se ci mettessimo d'impegno', piuttosto che al 'non è una buona idea continuare a vederci e parlarci'. Non pensavo ti saresti arrabbiato così.
Sono stanco, non arrabbiato. Presumo sia questa la differenza ormai. 
Presumo anch'io.
...
Posso dire solo una cosa?
Di'.
Sei il bravo ragazzo che ero convinta non saresti mai stato. Hai...
Senti Jen...
No dai, lasciami finire. Hai... Tu hai ribaltato il mio pronostico iniziale.
Avevi un... un pronostico? Tu.avevi.un.pronostico!? Ahahah.
Ce l'ho sempre, sarà che voglio mettere le cose in fila, sai. Comunque, all'inizio, quando insomma ci siamo conosciuti eccetera eccetera, sapevo mi avresti, ad un certo punto, delusa e...
Tradita.
Esatto, tradita. La mia fiducia, la mia ingenuità, il mio amore e... e invece non lo facevi mai. Passavano i giorni e niente.
...
Volevo ti dimostrassi il cattivo ragazzo che pensavo fossi, all'inizio. Doveva accadere, e mi stavo preparando. Poi abbiamo litigato, e... ed è stata colpa mia, volevo litigare così, per metterti alla prova. Ho spinto, io ho spinto uno stupido di litigio al limite, ho esagerato di proposito e boom. E... e non lo rifarei: non ti metterei alla prova di nuovo, se tornassi indietro. E' questo che non farei più.
...
Mi fiderei di me stessa e del ragazzo che avrei davanti. Non mi chiederei più se stia facendo la cosa giusta o sbagliata e...
Lo potrai fare con il prossimo.
Già. Presumo sia questa la cosa che mi fa stare male ora, pensare ci debba essere un prossimo. Ma non sono sempre io a decidere. Grazie per avermi ascoltata, Will. Ci vediamo in giro.

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