giovedì 20 gennaio 2011

LOVE STORY / ASSHOLE'S VERSION

Non abbiamo più spazio.
Vero.
No ascolta, non so più dove mettere le cose, non ci stiamo, siamo sempre di più.
Ma se siamo solo io e te.
Sospiro. Silenzio. Sguardo trotterellante nel vuoto. Mano gratta testa, sposta ciuffo, riposiziona occhiali.
Ah ma mi vuoi dire che stiamo iniziando una di quelle discussioni in cui poi finisce che litighiamo sul serio?
Sospiro rumoroso. Mi dai i nervi porca miseria.
Ma cosa c'èèèèè?
Non ne ho ho voglia eh, non alzare la voce, non ci provare sai.
Ma se hai inziato tu? Sospiro. Ok, da capo. Non abbiamo spazio per cosa?
Per noi.
???
Sorriso atavicamente stanco, del genere Eva nel giardino dell'Eden.
Ma noi abbiamo spazio! Ci siamo appena trasferiti qui scusa, vuoi che non abbiamo spazio?
Appena trasferiti... ma se sono due mesi, c'è roba dappertutto, i tuoi cd infestano persino il bagno, il salotto è una bisca clandestina per i tuoi amici, le tue scarpe puzzolenti stanno ovunque, non lavi mai i piatti...
Esci da questo corpo, Satana!
Scemo. Madonna quanto sei scemo.
Se se se, ma se hai sorriso. Ho visto sai?
Non ho sorriso, mi prudeva...
Ti prudeva? Senti che mandrilla la mia ragazza ...
Sospiro sorridente.
Ahhhh ho capito cosa cavolo c'hai!? Ma dillo prima che c'hai la voglia del mio corpo! Tutta 'sta manfrina e poi...
Non ho nessuna voglia Pierluigi.
Pi - er - lu - i -gi. Ripetilo dai.
Ti soffocherei.
Pi - er - lu - i - gi. Dai, dillo.

Pierluigi si avvicina. Claudia si allontana. Pierluigi si toglie la maglietta. Claudia gli dà le spalle. Pierluigi si slaccia la cinta, saltellando prima sul piede dx poi sul sx per leversi i calzini in movimento. Verso Claudia.

Pi - er - lu- i - gi. Scommetto che non hai mai chiamato nessuno così.
Sei il primo e unico Pierluigi che ho mai conosciuto, quindi sì, non ho mai chiamato i miei ex col nome di un altro se era questo che intendevi.

Claudia si sdraia. Pierluigi è in mutande ormai.

Pier, hai frainteso. No sex, no way.
Ma sei una stracciacazzi.
Uh. Come mi fai venire voglia tu mai nessuno.
Lo so, è per questo che sei scappata nella mia tana bambolina maialina.
Veramente...
Veramente cosa? Guarda che lo so che tutti i tuoi amichetti intellettuali si stanno ancora chiedendo cosa ti abbia fatto venire qui!

Claudia rimane immobile sul letto, le mani incrociate sulla pancia, la testa verso Pierluigi.

E cosa, dimmi, cosa mi avrebbe fatto scappare qui, nella tana del manovale?
Credi che sia uno scemo eh, intelligentona.
No, dimmelo. Voglio sentirlo.
Quella sera, al locale, eri triste in mezzo ai tuoi amici. Forse il lavoro, non so, ma cercavi solo una scopata. Per il morale, per le endorfine, contro lo stress o il mal di testa. Per non pensare anche.
...
L'ho capito, e ci ho provato. Poi per caso è venuto tutto il resto. Neppure ci credevi, eh!? Ammettilo. Lo vedevo sai? Ogni volta avevi una faccia sbalordita; dopo ogni caffè preso per fare due chiacchere, dopo il primo cinepanettone visto assieme, dopo la prima pizza, dopo il concerto di Vasco. Dico: tu a sentire Vasco!!! Sudaticcia, urlante, senza voce. Incredibile, avrai pensato. Non credevi che saresti stata tanto felice. Non con uno come me. Non l'avevi preso in considerazione.
Ma cosa dici? Io...
Poi però hai capito cosa volevi. Lo zoticone del bar, l'imbianchino tuttofare, l'universitario fuori corso e senza laurea. E hai inziato a tenerci.
Pier davvero non pensavo che tu...
Che io capissi certe cose?
No. Non questo. Solo parli sempre di boh, non so, non non...
Non dobbiamo parlarne infatti, non mi piace farlo. A me basta sapere che hai scelto me, e non l'omino con lo smartphone.
Veramente tu hai un iPhone.
Perchè sono un tamarro, logico.
Ahahahaha. Sei troppo...
Troppo cosa?
Troppo tutto. Troppo, tanto, parecchio.
Silenzio. Sdraiati sul letto, Claudia e Pierluigi si fissano. Sono dolci. Non c'è astio. Non c'è acidità. Non c'è rivalità. Non c'è competizione tra loro. Siamo due mondi in collisione, pensa Claudia. Non so come faremo a tirare avanti insieme, ma non so come farei senza di lui. Non è possibile, sono inguaiata con un uomo che rutta a comando volendo.

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