domenica 16 ottobre 2011

Sono la Storia

Un'altra volta, mi tocca alzare la voce.
Non mi ascoltate, non mi ascoltate.

Mi piacerebbe lasciarvi bruciare per strada, come un autoblindo enorme ed inerme, silenzioso e scoppiettante di fronte alla vostra rabbia. La vostra violenza, che io stessa organizzo, fomento, alliscio, e poi stempero, sedo e pacifico, non mi spaventa. Se credete mi importi qualcosa del conteggio di feriti e vetrine infrante, siete più stupidi di quanto immaginassi.

Sappiatelo, lottate contro i mulini a vento senza neppure il valido Sancho al vostro fianco. Siete soli, non avete seconde linee, le barricate che create sono così sottili che riesco a vedere la luce dietro di voi. Vorreste essere una muraglia, compatta e cementificata, ma non avete la compassione per aspettare i compagni. Correte sbraitando, dimenticando i motivi per cui vi siete allacciati le scarpe prima della marcia.

Siete indomabili, nell'accezione peggiore del termine: bestie snaturate, non lottate per istinto, ma per programmatico senso di impotenza. Ignoranza sommata alla convinzione che ogni cosa vi sia dovuta. Prima fra tutte, la libertà di essere incivili ma liberi.

Rido davanti ai titoli dei quotidiani, costringo i miei tirapiedi a decantare editoriali di giornali che dovrebbero invece ferirmi. Sono indecisa: schiacciarvi come formichine impazzite, avvelenare le vostre mense, farvi morire nel gelo della steppa. Ah, siete così prevedibili: voi, i vostri politicanti, i vostri simboli capitalisti, le vostre bandiere con la faccia di un medico argentino morto in Bolivia.

Mi annoiate. Mi provocate sonnolenza.
Imparate a leggere piuttosto, e correte qui, attorno a me. Linciatemi in nome di un dio, un'ideologia, una piaga sociale, una recessione, uno stipendio. Vincerei sempre io, è scontato.
Ma provereste l'ebrezza che io stessa, miliardi di anni fa, avvertii nell'arena dei gladiatori, sporca e perdente a Waterloo, grassa e opulenta nelle stanze di Versailles, indigena e stupita dinnanzi alle navi della Reina Isabella di Castiglia.

Sono la Storia, e sono bellissima.
http://www.youtube.com/watch?v=lkGhDHP093M

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