mercoledì 12 settembre 2012

Imbarazzo

Ciao lettori
sto finendo di leggere un'autobiografia scritta da uno dei miei ultimi best scrittori. 
Come immaginavo, sono fottuta. 
Vi basti sapere che vorrei non finisse mai, e che l'invidia che mi monta dopo ogni 2 pagine, indicativamente, è ormai insostenibile per il mio ego. 
Se questo post vi sembra un po' sottotono, conoscete adesso il perché.

Enjoy e do not infierite.


Questo silenzio è abbastanza irreale, penso mentre Luigi continua a fissarmi. Avrei anche la carne da scongelare, e Luigi non spiccica parola. Eppure ho l'espressione 'E' finita + Sono esausta + Ti ho donato i miei anni migliori + E' colpa tua, e in parte di tua madre volendo dividere equamente le responsabilità del nostro fallimento come coppia'.
Quindi, voglio dire, Luigi, perché mi fai questo?
Ad una certa provo a muovermi, allungo il passo e faccio quel gesto che sappiamo significa 'E' ora, devo andare': guardo l'orologio.
Ma iddio solo sa, Luigi non fa una piega. Non sposta lo sguardo, non apre la bocca.

Adesso, sarà capitato a tutti un momento di imbarazzo nella vita. A me pochi, perché ho sempre pensato di essere molto carina e simpatica e adorabile; ma capisco che ai più possa essere successo. Inciampi e cadi entrando in riunione. Fai una puzzetta in coda alle Poste. Ti cade l'olio giusto fuori dal super. Corri trafelata verso il tram, lo manchi, stai in affanno per i successivi 5 minuti alla fermata. Non sai come aprire i gamberoni al ristorante e ti mangi anche la crosta (crosta?).
Ma quello che sto vivendo ora non è esattamente imbarazzo. Luigi potrebbe anche essere caduto in trance per quanto mi riguarda. Io vorrei solo attraversare la strada, e ciao!

Non capisco cosa voglia sentirsi dire, ma non voglio chiederglielo. Pensavo che essere sparita, essermi negata, non averti salutato l'altra sera in quel locale pieno di musica e gente biasimabile se non altro per l'insistenza con cui si ostina a indossare i ray-ban alle dieci di sera fosse un numero di prove ragguardevole per capire che TI STAVO MOLLANDO COME NEPPURE UN CANE IL 15 DI AGOSTO.

Quindi adesso cosa potrei aggiungere? Uso un verso di una canzone?
'Io non me lo so spiegare', troppo ermetico?
'Se io, se lei...' troppo Antonacci vero? Sì scusa, ti voglio lasciare, non distruggerti. 
E se piangessi? Provo? Funzionerebbe?

Ma dio Luigi, parla per favoreee, stai abusando della mia pazienza da Miyagi.

"Quindi...?" dice lui.
"Quindi... quindi... eheheh. Senti davvero, non è una cosa che faccio spesso, ma questo giro mi tocca. Per me, è finita qui."
"Sì okay, ma mi ridai le chiavi di casa mia per cortesia?"
"Ahhhhh."

Da uno a dieci, questa la metto solo dopo la puzzetta alle Poste.

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