venerdì 19 ottobre 2012

POST #06 (Crying/ C C C Crynig)

Ciao lettori.
Enjoy la continuazione di ELEANOR
Colonna sonora consigliata  Cry To Me, Solomon Burke

Ho ricominciato a fumare. L'ho lasciata, e mi sono trovato in casa due pacchetti intatti in quello che fu il suo cassetto in camera da letto. Cosa potevo fare scusate, cosa? Poi l'ho chiamata, ma c'era la segreteria. Così le ho lasciato un messaggio, fumando. 'Ciao Eleonor, sono io. Mi stavo chiedendo se non ti andasse di vederci, al bar di Joe, stasera. Ho trovato delle cose che dovrei ridarti, e niente... fammi sapere se riesci, ok? Ciao'. E' riuscita. Ci riusciva sempre. Si è presentata spaccando il minuto, con un paio di jeans che ricordavo bene da tante erano le volte che glieli avevo sfilati. Secondo me non le stavano benissimo, le fasciavano il culo un po' troppo, e boh mi sembrava sempre volgare il suo culo così fasciato. Invece era stupendo al mattino, sotto i pantaloncini del pigiama leggeri e leggermente stropicciati. Era morbido al tatto, e dolcissimo al palato. La morsicavo spesso.

Invece quella sera è arrivata in jeans e magliettina, cappotto pesante blu scuro, sciarpa stretta attorno al collo, capelli profumati di shampoo, trucco abbozzato. Era curata a modo suo, faceva sempre a modo suo, e s'incazzava se glielo facevo notare. 'Non ripetermi più quanto sono strana, me l'hanno detto per una vita intera'.

Ciao, tutto bene?
Ciao Eleanor, ci sediamo... ti va?
Mh mh, aspetta solo un secondo che rispondo a un messaggio ed entro.
Ok, prendo il tavolo.
Ok, arrivo.

E' rimasta fuori a digitare su un cellulare che non le avevo mai visto. Poi è entrata togliendosi la sciarpa, buttando la borsa sulla sedia, inciampando nella sciarpa srotolata ai suoi piedi.
Oh cazzo... 'Sta merda di roba cazzo...
Ti aiuto?
No no stai tranqui, ce la faccio. Eccomi, ready. Dimmi tutto tesoro. Anzi, dammi tutto eheheh.
Ah sì, ho trovato un pacchetto di sigarette e una scatola con delle cose tue private... almeno presumo siano private.
Una scatola? No, non avevo nessuna scatola.
Possibile? Mia non è.
Fammela vedere...
Non ce l'ho con me.
Eh!? Ma se volevi ridarmela scusa.
E' grande, è pesante. Dovremmo salire, così te la carichi.
Ma sono in metro... Dubito di riuscire a portare una cosa che tu non sei neppure riuscito a trascinare giù dalle scale per due piani...
Ah porca, non ci avevo pensato!
Beeene, viaggio a vuoto quindi.
Volevo vederti.
...mi stai vedendo bene adesso? Noti qualcosa di diverso, qualche nuovo difetto insopportabile, qualche nuova colpa per cui fustigarmi, qualche motivo per decidere che ti soffoco e ti rubo lo spazio vitale, qualche capello fuori posto, qualche chilo di troppo, qualche chilo in meno. Dico, sei sicuro di vedermi bene tutta e per intero o mi alzo e saltello su una gamba sola? Così controlliamo anche l'equilibrio, eh!?
Ecco, sei partita. Avrei voluto parlare un po', ma è evidente che non ce la fai.
No, non ce la faccio mai. Mi spiace aver deluso le tue aspettative a riguardo.
Non facciamo come al solito.
Non c'è più un solito qui. Siamo over. E adesso salta fuori una mega scatola di quintali di cazzate che ups! mi devi ridare. E ups! la scatola è di sopra. E ups! vorresti parlarmi. E ups! ti scazzi se parlo a macchinetta. E ups! ne ho pieni i coglioni dei nostri dialoghi del cazzo. E ups! adesso ti alzi e mi lasci qui come una stronza perché (lo dirai) 'Non sopporto certe scenate'. Se vuoi che mi fermi dimmi tu.
Continua.
Mancava solo la parte in cui mi alzavo pure io e piangevo verso il mio nuovo appartamento.
Piangevi?
...
Hai pianto?
...
Non ti ho mai immaginata piangere, sai.
Meglio, non sono molto carina solitamente quando piango. 
E poi, dopo che piangi?
Mi asciugo, mi lavo la faccia, mangio qualcosa, esco, torno al lavoro. Dipende del momento della giornata.
Ah beh certo, questo è ovvio.
...
Vorrei vederti di nuovo.
Prima mi devi far finire di piangere. Ti chiamo io semmai.
No ti va...
Mi va tanto.
Però...
Però devo finire di piangere. 

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