domenica 11 maggio 2014

Our Ordinary Life since Vivienne is in the house

Ciao lettori

Se scavalliamo il record di storie scritte in un mese, ci premiamo con un viaggio, una mela Golden, una borsa color cammello vista un mese fa a Brera e qualcosa che abbiamo finalmente capito desideriamo più della mela, e un pelo meno della borsa. La motivazione non dovrebbe mancarci.

Enjoy! con tanti punti esclamativi quanti ne mettevate fino a 13 anni (poi spero abbiate imparato che uno solitamente basta, e rende l'idea).


Siamo sedute ai giardini vicino casa ed è quasi ora di rientrare perché fa freschetto e non le ho messo le calze. Il mio compagno si era raccomandato, prima che uscissimo, di non esagerare col look moda mare primavera. Ma dopotutto c'erano 27 gradi alle tre del pomeriggio, Vivienne aveva il collo tutto sudato e faceva le bolle tra le pieghe di ciccia delle bracciotte che le mordiamo ogni mattina prima di addentare la vera colazione. Sembriamo la vecchia famiglia del Mulino Bianco in quei dieci minuti, appena svegli, con le persiane socchiuse e il rumore del caffè che esce dalla moka perché nessuno dei due si ricorda di spegnerla e Viv è certamente una babylady abbastanza sveglia, ma col fuoco e i fornelli non ce la faccio ancora giocare.

Primo bacio per Vivienne, che sorride e piange contemporaneamente se è su di giri, e quindi 'attenzione a come ti avvicini che scateno l'inferno al mio via, mami'. Bacio per lui, che è tanto carino mentre si gratta. Bacio per me, che me lo merito sempre più di tutti qui dentro, visto che sono la cronometrista delle nostre mattine 'fast and furious'.

Nutro lei, trucco il mio viso, cerco le scarpe di lei, faccio finta di rifare il letto ribaltando le lenzuola dall'altro lato. Lui è già uscito, e Viv gli ha regalato il sorriso che riserva solo a suo padre, nonostante sia io quella che la scarrozza al parchetto per allargarle i polmoni. 'Oh papà, come sei bello papà caro, come sei grande papino, come sei pulito e profumato, che bel sorriso che hai, come il mio cavolo!, e che animo forte e incalzante, e che spirito intelligente e arguto, e...'. Interrompo l'idillio dei due cervi, ricordando a lui che in serata dovrei andare a correre, da sola, al solito giardino di merda a due passi da casa; giusto per ritrovare la forma fisica. I due pensano sia impossibile che far finta di correre mi aiuterà a ritrovare qualcosa che non ho mai posseduto, e continuano a scambiarsi le fusa che il caldo primaverile evidentemente aumenta. 'Papino non andare al lavoro, stai qui che la mamma mi porterà fuori infilandomi il maglioncino verdino traforato che pensa mi stia bene e invece fa a botte col colore dei miei occhi lucenti. Vestimi tu, ti prego'. Il mio compagno ha un'immaginazione pari alla mia, e finge di farla parlare così, muovendole le braccia, come se Vivienne stesse tenendo un'invettiva. Li guardo dal bagno in fondo al corridoio, urlando 'Di' a papà di fottersiiiiiiiiiii'. 'Oh mamma, che caratteraccio! Se hai dormito male, non prendertela con l'uomo che mi ha regalato il suo dna e questo charme da parigina anni venti che canta sulla rive gauche', continua lui. 'Di' a papà che quello col dna francese non è lui qui dentro, e che si muovesse ad andare al lavoro che qualcuno dovrà pur mantenere il tuo culetto charmante, amore'. Me lo trovo dietro lo specchio, con la bambina in braccio 'Credo abbia sganciato, ma cosa le diamo da mangiare cazzo!?'. Pensavo si fosse avvicinato per baciarmi come l'uomo ragno Tobey Maguire, cioè a testa in giù, calandosi dall'alto, come nel film... e invece.

Mi volto con il mascara tra le mani, afferrando la babybomba piena di materiale radioattivo. 'Di' a papà che se vuole può stare con noi stamattina, chiamare in ufficio e darsi malato, coccolarci fino a che non gli faranno male i polpastrelli delle mani, stare a piedi scalzi e jeans tutto il giorno, pranzare con i toast farciti di prosciutto e una coca cola col ghiaccio, appisolarsi attorno le quattro, e contare quanti chili di cacca riesci a fare in meno di nove ore. Diglielo su'. 'Papà dice che gli piacerebbe tutto, eccetto la storia della cacca che, non dire falsità mamma per cortesia, ha il profumo di violette e roselline di campo'.

Ci baciamo tutti e tre, e sembra impossibile che tutto accada in massimo venti minuti.

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