giovedì 15 maggio 2014

Vivienne is my meraviglia

Ciao lettori

Se vi chiedete che giorno sia oggi, oggi è domenica. 

Enjoy Viv allo zoo.


Finalmente il giorno ics è arrivato: gli astri congiunti in posizione favorevole, Saturno a favore, Marte senza ascia in mano, Venere profumata e ammiccante, il Sole alto in cielo. 'Andiamo allo zoo domani, che dici?'. 'Vuoi vedere l'elefante eh, maiala'. 'Ma daiiii! Ma cosa fa!? Ma sta' fermo, Dumbo!'. 'Ah non era una metafora per...'. 'Ahahaha. Oddio ho lacrime.Vieni qui va che mi è venuta un'idea di quelle che ti piacciono'.
L'indomani ci siamo alzati presto, indicativamente saranno state le 11, quando il vicino ha messo a bomba la sigla di quel programma sull'agricoltura e i paesaggi rurali sparsi per il paese, quello in cui alla fine c'è sempre una tavolata di salumi e polente e calamari ripieni piccanti, a seconda della latitudine, e tante signore di una certa età che spiegano quanto sia facile cucinare per venti contadini affamati di ritorno dalla piana il 12 febbraio. Yo mama, I luuuv cookin' for my working men; una roba così.

Pronti via, giusto il tempo di prepararci, e dopo due ore - carburiamo lenti la domenica, eravamo in coda all'ingresso dello zoo. Io, lui, Viv nel passeggino ancora in hangover: 'Ti prego, ripigliati. Guarda gli altri bimbi, guarda come sono pimpanti, sono quasi le due del pomeriggio, cos'è quella faccia da panda!?'
Penso questo mentre la osservo al fianco a due poco più che neonati che se la ridono beati, scambiandosi affettuose manate di saliva e altro sui golfini, mentre Vivienne sembra scrutare l'orizzonte in fissa, turbata dalla classica domanda che tutti i bambini sotto i dodici mesi si fanno 'Cosa ne sarà di me? Cosa per dio?'.

Passeggiando tra gli animali, noto che la sua attenzione è rapita dal micione arancione e nero che, esattamente come Viv qualche minuto prima, sonnecchia svogliato con la faccia spiaccicata al vetro della gabbia. La tigre. Qui la mia bambina si riprende di scatto, un sussulto di vita nelle sue vene, una scena da invasata. 'Tttttttigheeee oooohhh tttttighe ooooooohhhhhhhh tttttighe ooohhh': va avanti così per cinque minuti, commossa di fronte al felino che non se la fila. Lei è andata, partita, non ci sta dentro, e mi vola quasi fuori dal passeggino. Suo padre la prende in braccio, la avvicina al vetro: orgoglioso come un imperatore romano di fronte al suo regno sconfinato, la sta esibendo al popolo in festa. Lei ormai è in preda alle convulsioni: 'Mammmmma ttttighe ooohhh, mammmma mmmmmaaammma tttighe ttttighe...'. Mi indica col ditino, mi sorride come un girasole giallo e altissimo verso il cielo, mi strappa un sorriso mentre mi chiama per condividere questa emozione che la sta facendo scoppiare. Mi avvicino, e sento il suo cuore che sbatte forte sotto la felpa: 'Si, si, la tigre. La vedo, la vedo. Bella tigre, bella tigre'. Vivienne è in acido, e per l'emozione fa la cacca.

Il pomeriggio prosegue lento: i leoni non ci sono, un cartello ci avvisa che sono malati e questo innesca una conversazione inverosimile tra me e il mio compagno, su come uno zoo gestisca l'emergenza sanitaria quando ha un branco di leoni e leonesse affetti da virus intestinale. Viv non segue il nostro discorso da premi Nobel, e inizia a mangiarsi le mani con foga. Estraggo il kit del viaggiatore goloso, sedute su un tavolo in legno massiccio all'ombra di un albero abbastanza grande per ripararci tutti e tre, e le do quello che in casa chiamiamo 'il rancio, la sbobba, la delizia di Vivi: mela grattuggiata e yogurt senza zucchero! Non capisco cosa ci trovi in questo miscuglio di sapori e consistenze, ma lei lo adora e il pediatra mi ha detto che se lo mangia, significa che le fa bene.

Siamo sfiniti a fine giornata, e salutiamo a mala pena il signore che ci fa una foto all'uscita, per la pagina fb dello zoo. 'Sapete è il marketing, ma se non date il consenso non pubblichiamo nulla. Tranquilli'. Il mio compagno gli risponde che, se siamo venuti bene, può postare qualsiasi cosa. Siamo tre vanitosi, della privacy non ci frega molto, dice. Il signore ride, ma non è una battuta.

Due giorni dopo vado a controllare facebook, e trovo una foto con già qualche Like. Taggo tutti, eccetto Vivienne che non ha un profilo ancora. L'apprezzamento s'impenna, ma so a chi assegnare il merito. Viv è fotogenica e qui sta ridendo mentre suo padre le sta mordendo l'orecchio, facendole il solletico con la sua pellaccia. Ci sono anche io, venuta benissimo, che li osservo rapita dallo stesso stupore che la tigre suscita in Viv. Siamo a 50 Like, e un tizio ha commentato 'Meravigliosi'. Già, me lo ripeto lentamente anche io, my meraviglia.

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